Dopo aver “esportato” negli ultimi giorni le sue policrome sonorità in giro per alcune delle location della Locride più interessanti, il Roccella Jazz Festival ha concluso la sezione itinerante “Jamming Around – Euterpe in Jazz”.
Tre serate in cui il jazz ha dapprima dialogato con le arie d’opera di Verdi e Puccini grazie al Cinzia Tedesco Sextet, protagonista di un’applaudita anteprima nella corte del Palazzo Municipale di Locri, che ha ospitato anche il bel concerto dell’Orchestra NeaCò.
Poi nella tappa di Monasterace, agli scavi dell’antica Kaulon, ha prima incontrato la parola del poeta “paesologo” Franco Arminio nel suo intimo reading dedicato al Mediterraneo “Soffio greco”, con Mirko Onofrio e Stefano Amato, e successivamente ha riverberato il suo sound tipico delle incisioni Blue Note degli anni ’60 grazie all’interplay tra il trombettista Flavio Boltro e il Daniele Gorgone trio.
Infine ieri sera al Teatro romano di Marina di Gioiosa, dopo un primo set d’impronta funk, acid jazz e fusion, ad opera dei brillanti Fake Jam, il jazz del mitico Ornette Coleman ha riecheggiato sulla scena grazie al progetto “War Orphans” e alla splendida intesa fra il trio del pianista Claudio Cojaniz e il colto trombonista Giancarlo Schiaffini, ospite di punta di Rumori Mediterranei già negli anni ’80.
Oggi la kermesse torna al teatro al Castello, dove si aprirà la sezione tradizionale “Rumori Mediterranei”, 4 serate fino a domenica.
Stasera due tra le più interessanti proposte del cartellone firmato dal direttore artistico Vincenzo Staiano: alle 21.30 Seamus Blake, sassofonista canadese che ha collaborato coi più ispirati del jazz contemporaneo, accompagnato da Andrea Rea, Daniele Sorrentino ed Elio Coppola proporrà repertorio americano e sud-americano. A seguire il “colosso” Famoudou Don Moye, per mezzo secolo batterista dell’Art Ensemble of Chicago, con un omaggio alla tradizione delle percussioni afro-americane.
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