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Al Nobel Olga Tokarczuk il premio Città dello Stretto

Torna a Reggio il premio Rhegium Julii, con un importante annuncio: riceverà quest’anno il Premio internazionale “Città dello Stretto” la scrittrice e poetessa polacca Olga Tokarczuk, Premio Nobel per la letteratura 2018.

«Olga Tokarczuk è un talento planetario – ha affermato il segretario generale del Premio Pino Bova – e noi, come sempre, costruiremo un ponte culturale ideale tra l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la storica Università di Messina per consentire a tutti gli studenti e alla classe docente dei due Atenei di confrontarsi con una delle personalità più straordinarie che ha espresso la letteratura mondiale. Anche questo è un modo per aprire la porta ai messaggi positivi che giungono fino a noi da quanti lavorano per non inaridire l’anima, il pensiero e il cuore. Anche questo è un modo per sottolineare una realtà e una volontà diversa da quella rappresentata in tanti luoghi comuni».

La Tokarczuk, di cui è tornato in libreria il romanzo del 1966 “Nella quiete del tempo” (Bompiani), reduce da una trionfale partecipazione al festival letterario Pordenonelegge – al quale è arrivata dopo un lungo viaggio in automobile con il marito – , è una delle scrittrici più acclamate del nostro tempo. «Il Nobel stesso è stato strano ed eccezionale – ha raccontato la scrittrice, 58 anni – . L’ho ricevuto per l'anno precedente e nel momento in cui mi preparavo al tour per incontrare il resto del mondo si è verificato il Covid e il lockdown che ha costretto tutti a casa».

Con l’opera “I vagabondi” (in Italia edita da Bompiani) ha vinto il Man Broker International Prize ed a seguire, per le altre numerose opere, il Premio Nobel per un’immaginazione narrativa che, con passione enciclopedica, rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita.

La consegna dei Premi Rhegium Julii 2020, edizione numero 52, per la narrativa, saggistica, poesia, studi meridionalistici intitolati rispettivamente a Corrado Alvaro, Leonida Repaci, Lorenzo Calogero e Gaetano Cingari coinciderà con la chiusura delle iniziative annuali e si terrà sabato 28 novembre, alle 21, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria.

I vincitori saranno scelti dalla giuria sulle varie rose dei finalisti. Per la narrativa (Premio Corrado Alvaro) i finalisti sono: Giuseppe Aloe con “Lettera alla moglie di Hagenbach” (Rubbettino); Domenico Dara con “Malinverno” (Feltrinelli); Chiara Gamberale con “L’isola dell’abbandono” (Feltrinelli); Juliet Grames con “Stella Fortuna” (Harper Collins Italia); Ferzan Ozpetec, “Come un respiro” (Mondadori). Per la saggistica (Premio Leonida Repaci) i finalisti sono: Fabrizio Barca e Patrizia Luongo con “Un futuro più giusto” (Il Mulino); Don Luigi Ciotti con “L’amore non basta” (Giunti); Ivano Dionigi con “Le parole che cambiano la vita” (Raffaello Cortina); Vito Mancuso con “Il coraggio e la paura” (Garzanti); Carlo Rovelli con “Helgoland” (Adelphi).

Per la poesia (Premio Lorenzo Calogero) si contenderanno il premio: Chandra Livia Candiani con “La domanda della sete” (Einaudi); Patrizia Cavalli con “Vita meravigliosa” (Einaudi); Roberto Pazzi con “Un giorno senza sera” (La nave di Teseo).

Per gli studi meridionalistici (Premio Gaetano Cingari) i finalisti sono: Vittorio Cappelli e Paolo Palma con “I calabresi all’assemblea costituente 1946-1948” (Rubbettino); Alessio Russo con “Federico d'Aragona (1451-1504). Politica e ideologia nella dinastia aragonese di Napoli” (Federico II University Press); Sergio Zoppi “Questioni meridionali” (Il Mulino).

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