Ha deliberato la fine di venti anni di precariato per 104 padri di famiglia, i quali entro il prossimo 31 dicembre potranno firmare un contatto a tempo indeterminato con il Comune, e poi è volato alla volta di Milano per impegni che doveva assolvere con l’Anci.
Giuseppe Falcomatà, ieri mattina, era un sindaco davvero soddisfatto per due motivi. Il primo era di carattere puramente amministrativo: porre fine al precariato di 104 lavoratori socialmente utili o di pubblica utilità era un obiettivo che si era posto già in campagna elettorale, essere riuscito a centrarlo è chiaro che dia un “sapore” diverso alla sua intera sindacatura; il secondo era di natura sentimentale e personale, perché il sindaco è riuscito a chiudere quel cerchio che aveva iniziato suo padre Italo nel 1998 assumendo quei ragazzi come precari.
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