A fronte di proclami per un «traguardo storico» (non adeguatamente valutato da «certa stampa» a detta di Giovanni Siclari) la notizia è che è scaduto il tempo promesso dal primo cittadino per la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito del Comune per la realizzazione di quattro campi boe per la stagione estiva.
In conferenza stampa, lunedì scorso, il sindaco aveva prima indicato nello scorso mercoledì (8 maggio) la data in cui sarebbe stata pubblicata la manifestazione. Per poi prendersi qualche giorno in più e, a esplicita domanda della stampa su quali fossero i tempi dell'iter burocratico, aveva garantito: entro venerdì 10 maggio pubblicazione del bando. Anticipando la stessa pubblicazione della delibera di indirizzo all'Ufficio tecnico, Siclari aveva commentato: «Dopo mesi di duro lavoro tutto è pronto per la concessione stagionale e Villa quest'estate accoglierà centinaia di imbarcazioni». Forse non era tutto poi così pronto se sia il primo che il secondo termine è stato “bucato” senza che la manifestazione di interesse abbia visto la luce.
Persistono, infatti, ad oggi le tante perplessità tecnico-economiche (tra cui quelle sollevate in aula consiliare una settimana fa al sindaco da due imprenditori del settore) e anche quelle giuridiche (una per tutte: quali sono le ragioni della deroga invocate in delibera con un preciso riferimento normativo che sembra contemplare altri casi rispetto a quello villese?) sulla soluzione «temporanea fino all'inserimento delle aree nel piano spiaggia» adottata dalla Giunta.
Solo la lettura della manifestazione d'interesse permetterà di capire e superare i dubbi. Un tema su cui, peraltro, i riflettori della città sono puntati e per un duplice ordine di motivi: Villa dal 2016 è in apnea di posti barca e ogni anno l'emergenza è assoluta; il caso “Banda Falò” che ha portato alla fine della sindacatura Messina (per una condanna di primo grado per abuso d'ufficio, poi ribaltata in appello parte per assoluzione e parte per prescrizione) non era solo la questione legata a Banda Falò ma anche alla concessione di un'area demaniale sul lungomare alla gelateria Boccaccio.
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