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Reggio, allarme Confcommercio: programmare bene Fase 2 o rischio rivolta sociale

Sono state settimane non facili, di sofferenza e di paura. Il contagio, fortunatamente, ad oggi, non ha aggredito come si temeva Reggio, lasciando intravedere la possibilità di un timido ritorno alla “normalità”, da parte dei commercianti nessuna polemica, nessun attacco, nessuna forzatura. Solo il rispetto serio e rigoroso delle regole.
Anche la Confcommercio ha provato a svolgere il proprio ruolo fino in fondo mettendo in campo tutte le proprie risorse per supportare le aziende durante la fase emergenziale: assistenza costante degli uffici da remoto per fornire chiarimenti su decreti e circolari che si sono succeduti con cadenza pressoché quotidiana. «Sforzo enorme quello di Confcommercio, che potrebbe rivelarsi inutile se mancherà nell'immediato una vera svolta nella gestione dell'emergenza e nella programmazione della fase2». Il presidente di Confcommercio Reggio Gaetano Matà a non nasconde preoccupazione per quello che potrebbe essere il futuro dell'economia reggina. «In mancanza di urgenti interventi del Governo e di un vero coordinamento dell'emergenza a tutti i livelli, il rischio rivolta sociale è altissimo - dichiara Matà -. Senza interventi seri, ragionati, definitivi, ogni imprenditore sarà portato a ricercare la propria soluzione al problema e, come sempre accade in momenti di crisi e in un sistema fragile, il nemico verrà individuato in un altro soggetto debole".

Per Confcommercio non è possibile permettere che la crisi economica generi una rivolta sociale. «Non sappiamo - dice Matà - se esiste una ricetta sicura per evitare tutto ciò. Ma è dovere della classe dirigente a ogni livello impegnarsi a trovarla".

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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