L’anagrafe delle imprese della Camera di Commercio consegna dati inattesi e “certifica” la resilienza del tessuto economico reggino. Per ora. Ma letti attraverso più indici i numeri “drogati” da ristori, cassa integrazione e dalla presenza della criminalità potrebbero non essere così rassicuranti, per il futuro.
Alla fine del 2020, le imprese registrate sono 53.429, lo 0,9% in più rispetto all’anno precedente. Il saldo anagrafico positivo, pari a 468 unità, dato dalla differenza tra le 2.222 nuove iscrizioni e le 1.754 cessazioni. Un risultato migliore di quello medio regionale +0,7% e di quello nazionale +0,3% che, tuttavia, merita un’analisi più attenta.
Gli strumenti di sostegno messi in campo hanno spinto molte imprese in crisi strutturale a ritardare la chiusura, nell’attesa che queste forme di aiuto all’imprenditoria si esauriscano.
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