Inizia domani, 5 gennaio, la stagione dei saldi invernali in Calabria. I saldi di fine stagione, che oscilleranno tra il 30 ed il 50%, sono un’occasione per i consumatori che potranno comprare capi attuali e di qualità approfittando degli sconti e, quest’anno più che mai, per i commercianti che, rinunciando a margini di profitto, potranno ritrovare in parte la liquidità indispensabile dopo il lungo periodo di crisi, non ancora terminato.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio lo shopping dei saldi coinvolgerà oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro. Dato nettamente inferiore al 2019 che vedeva una spesa pro capite di € 160, ma comunque utile a dare una boccata di ossigeno alle imprese locali.
Per Lorenzo Labate, Presidente di Confcommercio Reggio Calabria «Dopo lo shopping natalizio, per forza di cose sottotono vista la forzata e prolungata “convivenza” con il virus, le vendite di fine stagione rappresentano un momento importante per i commercianti. Quest’anno più che mai saranno fondamentali per recuperare liquidità e l’attesa è molto alta, nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, le misure restrittive imposte dal Governo e, non da ultima, la crescita dell’inflazione. Molti clienti infatti hanno saltato una stagione di acquisti e, oltre alla necessità di rinnovare l’armadio, dopo un lungo periodo di rinunce forzate è giusto che si gratifichino con qualche acquisto di qualità e conveniente».
Per Confcommercio, soprattutto in periodi di saldi, l’acquisto sotto casa, nel negozio di prossimità è fondamentale perché consente di vedere e toccare i capi, capire il prodotto, trovare la taglia giusta, portare subito la merce a casa ed eventualmente cambiare, valutare la reale competitività dei prezzi e, soprattutto, godere di consigli e assistenza personalizzati. «L’acquisto nel negozio di fiducia, della nostra città - continua Labate - diventa fondamentale per fare spese consapevoli ed evitare le “brutte soprese” che spesso riserva il mondo “virtuale”. Ma, oltre all’aspetto concreto, l’acquisto dal commerciante “sottocasa” ha, quest’anno più che mai, un valore etico e morale incalcolabile. La partecipazione e la “presenza” di tanti nostri commercianti alle molte iniziative svolte a favore del territorio e delle realtà più deboli, in un momento difficilissimo, è dimostrazione della vera essenza del commercio locale, e dell’importanza di essere parte attiva e viva di una comunità reale».
Le regole per le vendite
Nel raccomandare la massima attenzione ed il rispetto scrupoloso delle regole imposte dalla pandemia in materia igienico – sanitaria, Confcommercio ricorda ad esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo, aggiornate con le norme anticontagio:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.
Caricamento commenti
Commenta la notizia