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Energia, Regione Calabria e Confindustria chiedono al governo rigassificatore Gioia Tauro

Carlo Bonomi e Roberto Occhiuto
"Le emergenze si determinano quando i decisori politici non sono capaci di programmare per tempo. Se il rigassificatore di Gioia Tauro l’avessero fatto 7 o 8 anni fa, oggi il tema dell’energia ci sarebbe, ma non sarebbe così grave, perché quel rigassificatore avrebbe prodotto un terzo del gas che noi prima importavamo dalla Russia. Su questa cosa, noi, il governo regionale, ma anche Unindustria e il presidente Bonomi, siamo intervenuti mesi fa, prima che il problema dell’energia fosse così gigantesco”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo all’assemblea pubblica di Unindustria Calabria, a Reggio Calabria.
“Ho parlato con Cingolani il quale dice, giustamente, che un rigassificatore galleggiante si fa in sei mesi per cui ora, siccome il tema è l’autonomia in tempi brevi, il rigassificatore galleggiante è un intervento da preferire rispetto al rigassificatore terreste che potrà essere realizzato in 4 anni. Quello che sta succedendo oggi ci dovrebbe insegnare che il tema dell’autonomia e dell’indipendenza energetica noi l’avremo anche fra 3 o 4 anni. Allora il rigassificatore io lo chiedo con forza al governo e sono contento che insieme a me lo chieda anche Confindustria, anche perché connesso all’intervento sul rigassificatore c’è la piastra del freddo che ci potrebbe consentire di sviluppare davvero l’area retroportuale di Gioia Tauro attraverso un grande distretto dell’agroindustria. La nostra Regione potrebbe diventare l’hub di un grande distretto dell’agroindustria di tutto il Mezzogiorno, di un distretto che comprenderebbe dalla Campania fino alla Sicilia. Si tratta di un investimento strategico per l’Italia”, ha concluso Occhiuto.

Questione energia

Occhiuto, intervenendo all’assemblea pubblica di Unindustria Calabria, a Reggio Calabria, ha anche evidenziato che “sulla questione energia - come ho detto anche a Capri, facendo una battuta sull’autonomia differenziata che vogliono molti presidenti del Nord - dobbiamo fare riferimento a quello che è scritto nella Costituzione, e cioè che i livelli essenziali delle prestazioni, i diritti, devono essere assicurati con uniformità in tutto il territorio nazionale. E quando la capacità fiscale delle Regioni non è sufficiente a farlo, allora interviene la perequazione. Se dopo la perequazione c’è qualche Regione che ha capacità fiscale ulteriore, ben venga per queste Regioni la possibilità di dare ulteriori servizi ai cittadini”.
Ma perché - si è chiesto - il tema dell’autonomia differenziata e delle risorse prodotte nelle Regioni non deve valere pure per l’energia? In Calabria produciamo il 42% di energia da fonti rinnovabili. Se aggiungiamo anche l’idroelettrico e altre fonti non fossili, abbiamo una produzione di energia pulita superiore al consumo dei calabresi. La Lombardia produce il 13% di energia da fonti rinnovabili. Allora, vogliamo farlo il federalismo differenziato? Facciamolo anche sull’energia, stabiliamo che se una Regione ha investito sulle rinnovabili è giusto che i cittadini e le imprese ne abbiano vantaggio. Perché se non rendiamo conveniente questo investimento è difficile che si inducano i decisori politici a sviluppare le rinnovabili. Quindi dobbiamo creare un rapporto tra ciò che si produce in termini di rinnovabili e ciò che è beneficio per la cittadinanza”, ha sottolineato Occhiuto.

Preziosa attenzione Bonomi

"Ringrazio il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, per la sua presenza e per la sua costante attenzione alla nostra Regione. Abbiamo necessità di costruire una nuova visione della Calabria, e il Paese intero deve capire che bisogna investire nello sviluppo del Mezzogiorno come hub fondamentale per la comunità nazionale”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo all’assemblea pubblica di Unindustria Calabria, a Reggio Calabria.
“Chi come me fa il presidente della Regione, chi fa impresa in Calabria, chi come l'ammiraglio Agostinelli è presidente dell'Autorità portuale, già sa che il Mezzogiorno è centrale in ogni programmazione di futuro del sistema Paese. Se guardiamo ai livelli di traffico merci nel Mediterraneo e a quelli di container all'interno del porto di Gioia Tauro ci rendiamo perfettamente conto di questa centralità. Nei prossimi anni, ad esempio, dovremo comprare l'energia dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e questi territori offriranno delle opportunità di sviluppo anche per l'Italia. Ecco perché noi possiamo essere l'hub dell'Europa sul Mediterraneo".
Secondo Occhiuto "è questa la visione che dobbiamo avere il coraggio di costruire e, in questo quadro e in questo nuovo racconto della Calabria, è preziosa l'attenzione del presidente nazionale di Confindustria. La Calabria ha grandi ricchezze che può utilizzare nell’interesse dei suoi cittadini ma anche nei confronti del Paese, però ha necessità di avere una classe dirigente che sappia raccontare in maniera diversa questa Regione e dimostrare attraverso il proprio lavoro che vuole rompere con gli schemi del passato, determinando un cambio di passo. Sono contento - ha concluso Occhiuto - di aver trovato nel mondo dell’industria un validissimo interlocutore - ringrazio Aldo Ferrara e Domenico Vecchio -, ma soprattutto sono contento di aver costruito un solido rapporto con il presidente nazionale Bonomi a cui vorrei idealmente consegnare la cittadinanza onoraria della Calabria”.

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