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Turismo? a Reggio c’è un solo lido aperto...

Il rilancio dell’aeroporto ha fatto arrivare a Reggio un gran numero di stranieri, ma il sistema di accoglienza è da migliorare

«Siamo l’unico lido aperto da Catona a Melito, dove andrebbero i turisti se anche la nostra struttura fosse ancora chiusa?».
Dalla parole di Antonio Cormaci si capisce quanta strada bisogna ancora fare prima di riuscire a trasformare una città da turismo mordi a fuggi (gelato e passeggiata sul lungomare), in una dove il turismo sia un’abitudine, l’accoglienza un sistema ben rodato.
Le nuove rotte istituite all’aeroporto di Reggio Calabria hanno aperto canali fino ad oggi sconosciuti, molti più turisti in giro per le strade del centro, mentre ancora in città si discute di un Piano di marketing per valorizzare il territorio, della necessità di istituire un numero unico per i taxi.
E lungo il chilometro più bello d’Italia, le strutture balneari sono ancora chiuse. Tutte tranne una, “Amuri a mari”. «Quest’anno abbiamo deciso di aprire l’1 maggio - ha spiegato Antonio Marcon, direttore responsabile dello stabilimento - ed è stata una scommessa fin qui vinta. La situazione è molto positiva, non ci possiamo lamentare. In città, rispetto agli anni scorsi, ci sono molti più turisti, soprattutto stranieri e grazie a loro il lavoro sta andando bene. Come può vedere qui intorno, gli altri stabilimenti sono ancora chiusi».

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