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Tajani dal G7 del Commercio lancia la 'Dichiarazione Calabria': "Oggi presenteremo il progetto del Ponte"

«Oggi al G7 Commercio presenteremo il progetto del Ponte: un modo per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo». «Ascolteremo una presentazione sulla meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali. Il tema delle infrastrutture è centrale per il commercio globale, per la crescita, per le imprese». - aveva già annunciato in mattinata detto il vicepremier e ministro degli Esteri al B7, l’incontro organizzato da Confindustria a margine del G7 che si apre oggi a Villa San Giovanni.

«Accanto alla dichiarazione conclusiva del G7 - parole di Tajani - ho voluto raccogliere queste priorità in un testo politico che ho voluto chiamare 'Dichiarazione della Calabria' in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale».

«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» ha continuato Tajani. Proprio dal G7, ha aggiunto «può partire un messaggio di pace e dialogo» dopo l'attentato a Trump. «Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici», affrontando le sfide globali emergenti come quella dell’intelligenza artificiale, settore in cui l’Ue «è all’avanguardia».

Il vicepremier subito dopo l’intervento all’evento di Confindustria ha raggiunto la struttura alberghiera che ospiterà il vertice dei ministri del commercio e alla quale parteciperanno anche i partener extra UE: India, Brasile, Turchia, Sud Corea, Vietnam Nuova Zelanda. Vertice che si è aperto ufficialmente con la cosiddetta “foto di famiglia”.

A spiegare quali saranno i temi che verranno affrontati nel corso della due giorni calabrese è stato il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck parlando con i giornalisti.
«I Paesi del G7 – ha dichiarato - sono stati fondati sull'idea del libero scambio e della parità di condizioni, mentre il mondo, così com'è, si sta sviluppando nella direzione opposta. Vediamo regole e tariffe a basso contenuto e frontiere chiuse per il commercio e le merci quasi ovunque nel mondo, e dall’altra parte vediamo una sovraccapacità e una sovrapproduzione, una produzione sovvenzionata che sta sconvolgendo i mercati e sta davvero minacciando e distruggendo le industrie. Quindi oggi c'è molto da discutere, in termini di regole, del ruolo del Wto e della connessione tra il G7 e i Paesi outreach». «Il commercio e gli ostacoli posti al libero mercato stanno diventando geopoliticamente importanti, i rapporti Usa-Cina, così come quelli fra Europa e Cina sono al centro del dibattito politico globale», ha sottolineato Habeck. Rispetto alla riforma del Wto, «serve una sorta di piattaforma in cui le controversie possano essere risolte e i problemi che abbiamo nel mondo possano essere risolti su una base più ampia e comune».

I ministri, subito dopo, hanno lasciato Villa San Giovanni per visitare il porto di Gioia Tauro, grande piattaforma commerciale affacciata sul Mediterraneo e primo porto italiano per traffico merci, nel grande terminal calabrese verrà presentata l’iniziativa umanitaria italiana “Food for Gaza”. Verrà in particolare presentato uno scanner come quello recentemente partito per Cipro per potenziare e rendere più celeri i controlli di sicurezza dei container con aiuti umanitari che, tramite il corridoio umanitario marittimo incentrato sull’isola, vengono destinati a Gaza.

Sulla libertà di navigazione e la centralità dei porti per la politica italiana, Tajani si era espresso in mattinata al B7.
«Siamo riusciti a passare indenni» dalla crisi a Suez e nel Mar Rosso, dopo le tensioni provocate dagli Houthi e i loro attacchi ai mercantili occidentali, con la missione europea Aspides. «Anche i dati che arrivano dal porto di Gioia Tauro – ha sottolineato il vicepremier - dimostrano che le preoccupazioni su un crollo delle attività dei porti italiani ed europei si stanno rivelando eccessive, perché abbiamo adottato le contromisure necessarie».

Foto Attilio Morabito

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