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Zes, elettrificazione e intermodalità: il porto di Gioia Tauro si trasforma

Investimenti e prospettive di sviluppo. Dalla crescita del transhipment alla necessità di guardare oltre: Cold Ironing, fondali e manutenzione delle banchine per la sfida tecnologica e “verde” dello scalo calabrese

Il porto di Gioia Tauro, primo scalo container d’Italia e hub di transhipment nel cuore del Mediterraneo, vive oggi una stagione di trasformazione profonda. A guardarlo dall’alto sembra un’unica grande area di cantiere: ovunque mezzi, squadre di operai e gru che non sollevano solo container, ma anche pezzi del futuro dello scalo calabrese. Dietro le recinzioni dei lavori si intrecciano risorse del PNRR, fondi ministeriali, finanziamenti dell’Autorità di Sistema Portuale e investimenti privati. Un mosaico che, se completato nei tempi previsti, potrebbe ridisegnare il ruolo dell’infrastruttura a livello internazionale e cambiare le prospettive economiche di un intero territorio.
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