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Toninelli in Calabria: "Il Ponte sullo Stretto rappresenta il fallimento della vecchia politica"

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli ha incontrato a Reggio Calabria i vertici di Fs e Trenitalia per fare il punto sugli investimenti di RFI in Calabria: "Il Ponte sullo Stretto è la rappresentazione plastica del fallimento della vecchia politica. La presenza del ponte nelle vecchie leggi obiettivo ha portato al fallimento di ogni impegno", ha detto il ministro.

"In un paese con una vetustà infrastrutturale come quella dell'Italia - ha aggiunto - penso che la più grande opera sia quella di mettere in sicurezza tutte le piccole e grandi opere che abbiamo. È questa la vera priorità, non il Ponte sullo Stretto. Sui porti ci sono molti dossier aperti, anche quello di Gioia Tauro è stato gestito molto male". Toninelli si è anche soffermato sulla ristrutturazione delle autorità portuali: "Faremo un piano nazionale per la portualità e daremo finalmente nuove regole certe anche sulle concessioni. Sono convinto che si apriranno fasi di sviluppo economico importanti soprattutto in un porto tanto importante ma così poco attivo come quello di Gioia Tauro".

Sui collegamenti veloci nello Stretto di Messina "la prima incombenza che abbiamo voluto affrontare è risolta, quella di permettere ai cittadini, pendolari e studenti, di transitare giornalmente tra le due sponde dello Stretto", ha detto Toninelli incontrando una delegazione di lavoratori della Liberty Lines, la società che gestiva il servizio il cui contratto non è stato rinnovato dal Governo. "Questi servizi - ha aggiunto Toninelli - verranno mantenuti come prima, con gli stessi costi e gli stessi tempi". In merito ai 72 lavoratori che rischiano di perdere il posto, Toninelli ha detto che il problema andrebbe affrontato "con serietà e non con il ricatto che purtroppo sembra essere fatto ai lavoratori. Non è possibile che vengano proposti costi del triplo. Noi avremmo voluto acquisire i dipendenti di Liberty Lines ed affittare i mezzi, ma non possiamo farlo perché siamo lo Stato e dobbiamo rispettare gli interessi pubblici. Non avremmo potuto accettare costi molto onerosi".

Il ministro grillino ha fatto poi il punto sulla ricostruzione del Ponte Morandi non senza qualche nota polemica: "Mi spiace che in Regione Liguria ci sia qualcuno che sta facendo polemiche sperando di sfruttare politicamente una situazione drammatica quando, in questo momento, stiamo facendo umilmente il nostro lavoro per stare vicino ai genovesi e per dare loro velocemente un ponte che significa dignità. Chi fa polemiche sta sbagliando, non ama i genovesi".

La vicenda del "ponte Morandi è stata gestita da tutto il Governo con la massima serietà, con il massimo impegno". Toninelli a Reggio Calabria ha poi concluso: "Sono 47 gli articoli del decreto emergenza e 17 sono su Genova e riguardano non solo la ricostruzione del ponte. Come promesso non lo faremo ricostruire a chi aveva prima l'obbligo di tenerlo in piedi e lo ha fatto crollare. Lo faremo ricostruire velocemente con il massimo impegno, facendo mettere i soldi a chi lo ha fatto crollare mentre altre norme riguarderanno i cittadini e gli sfollati".

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