Sono quasi ultimate le 30 palazzine di via Serricella, finanziate nel 2012 dalla Regione Calabria con i i fondi della comunità europea per un importo di 3milioni e 80mila euro. Tale cifra comprende anche la ristrutturazione di un immobile confiscato in via Maria Zita dal quale sono stati ricavati 6 appartamenti.
Nel 2015, quando il Comune era amministrato dal commissario prefettizio Filippo Romano, l’appalto delle 36 unità abitative è stato aggiudicato alla ditta Scali, con sede in Siderno – la stessa ditta che ha realizzato di recente il Cine Argo – che in fase di gara alla Stazione unica appaltante ha offerto un ribasso del 2,41%.
Il problema che si pone ora all’amministrazione è di natura politica, perché in base alla convenzione stipulata nel 2012 dall’allora sindaco gli alloggi dovrebbero essere destinati all’accoglienza e all’inclusione abitativa dei migranti, una formula che lega le mani agli attuali amministratori, che vorrebbero ampliare la platea dei potenziali beneficiari, a beneficio tanto delle famiglie dei migranti quanto quelle delle fasce povere di Rosarno. Una matassa che va sbrogliata col concorso della Regione, che ha il potere di sindacare sulle scelte da attuare.
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