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Case popolari a Rosarno, il sindaco: "Ai migranti, ma anche ai rosarnesi"

Gli alloggi popolari di contrada Sericella a Rosarno

È ancora vivo nella mente del sindaco Giuseppe Idà il ricordo delle 12 famiglie che, nel 2016, occuparono al grido di «prima i rosarnesi», il “Villaggio della solidarietà”, che avrebbe dovuto ospitare un centro di accoglienza per i migranti. Al primo cittadino toccò l’ingrato compito di firmare l’ordinanza di sgombero attirando su di sé l’ira non solo degli occupanti, ma anche di una parte dei suoi concittadini.

Anche per questo motivo, l’amministrazione comunale sta facendo pressione per cambiare destinazione d’uso di circa 36 appartamenti, 30 in via Serricella e 6 in via Maria Zita, la cui costruzione è stata finanziata dalla Regione e la cui assegnazione ai migranti è vincolata.

«L’amministrazione comunale – ha dichiarato Idà – ha il dovere di andare incontro alle esigenze dei rosarnesi che vivono in condizione di indigenza. Per questo motivo abbiamo chiesto ai vari organi istituzionali di cambiare destinazione d’uso e aprire le graduatorie di assegnazione degli alloggi finanziati con l’housing sociale anche ai nostri cittadini». Una richiesta che, però, non sarebbe limitata ai 36 alloggi.

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