La vicenda portata alla luce dalla stampa, relativa al guasto dell’unico ascensore funzionante nell’ala nord dell’ospedale di Locri, andato in avaria per la terza volta in due settimane, che ha costretto il personale sanitario a condurre a braccio lungo le rampe di scale i pazienti che necessitavano di trasferimento da un piano all’altro, è al centro di un’interrogazione che il deputato di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, rivolge al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
“Durante la sua visita a Locri il 23 novembre scorso – ricorda Wanda Ferro – il presidente Conte si era impegnato a fornire risposte sull’emergenza sanitaria rappresentata dalla situazione in cui versa l’ospedale di Locri. L’ultimo incredibile episodio, con scene surreali che non si registrano neppure negli ospedali del terzo mondo, è solo l’ultimo di una lunga serie di casi di malasanità e di disservizi che interessano il presidio ospedaliero già oggetto, in passato, di procedimenti penali avviati dalla competente Procura della Repubblica e, nei giorni scorsi, di un nuovo sopralluogo da parte dei NAS dei Carabinieri a seguito del decesso di un paziente”.
“Nello scorso mese di luglio - ricorda ancora Wanda Ferro - l’ASP di Reggio Calabria, dalla quale dipende l’ospedale di Locri, è stata destinataria di un provvedimento di accesso antimafia disposto dal Prefetto di Reggio Calabria per accertare l’eventuale presenza di infiltrazioni o condizionamenti da parte della ‘ndrangheta”. “Tutti i cittadini – ricorda Wanda Ferro - meritano rispetto e devono essere tutelati dallo Stato, ancor più in un momento di difficoltà quale quello rappresentato dalla necessità di cure mediche”.
Per questo il deputato di Fratelli d’Italia chiede al capo del Governo, dopo aver assunto precisi impegni, “quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire ai cittadini della Locride il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività; quali risposte intenda dare il Presidente del Consiglio dei Ministri alla situazione vergognosa in cui versa l’ospedale di Locri e, in generale, tutta la sanità calabrese; se nel corso dell’accesso antimafia siano emerse infiltrazioni mafiose presso l’ASP di Reggio Calabria e se le stesse siano in qualche modo collegate con la pessima gestione dell’ospedale di Locri.
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