Dalle reazioni pare che lo scioglimento dell'Asp di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose fosse nell'aria.
Se lo aspettava l'ex manager dell'azienda sanitaria, così come il sindaco di Locri, addirittura Giulia Grillo, il ministro della Salute dice che "lo scioglimento dell'Asp di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose conferma il quadro che ho descritto giorni fa".
Al di là delle reazioni quella del consiglio dei ministri, è comunque una decisione pesantissim, arrivata su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, in base all'esito dell'accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi.
Un fatto non unico. C'è un precedente, risale al 2008, e riguarda la stessa azienda sanitaria. Lo scorso autunno, inoltre, la stessa Asp di Reggio Calabria era stata commissariata dall'allora commissario per il piano di rientro dal deficit sanitario per la Calabria, Massimo Scura, con la nomina a commissario dello stesso Scura, "a causa del perpetrarsi - fu scritto all'epoca nel relativo decreto - della grave situazione di cattiva gestione caratterizzata da un immobilismo amministrativo e gestionale che ha impedito la possibilità di mettere ordine alla situazione pregressa, addirittura aggravandola".
Lo scioglimento per condizionamenti della criminalità organizzata fu adottato dal Consiglio dei ministri nel 2010 anche per l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.
Sulla vicenda dello scioglimento per mafia entra a gamba tesa anche il ministro della Salute, Giulia Grillo: "Il quadro in Calabria è veramente allarmante e penso che il decreto per la Calabria in questo momento sia una delle cose più urgenti che il Consiglio dei Ministri dovrà approvare; sto andando a parlare col premier Conte proprio di questo".
"Parlo di disastro economico mostruoso - ha spiegato Grillo a margine della presentazione del rapporto al Parlamento sullo stato di attuazione della legge per la terapia del dolore - perché tutte le aziende sanitarie e ospedaliere hanno chiuso i bilanci in negativo per decine di milioni di euro".
Il ministro ha quindi affermato di essere "molto preoccupata per la situazione calabrese: il 7 marzo è stata sciolta per l'infiltrazione mafiosa la Asp di Reggio Calabria e questo conferma la gravità della situazione calabrese che purtroppo, vi anticipo - ha affermato - non riguarda solo questa Asp ma riguarda anche altre aziende sanitarie".
"Tolleranza zero contro i clan da nord a sud" dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Con il decreto sicurezza abbiamo rafforzato l'Agenzia per i Beni sequestrati e confiscati, migliorato le regole per contrastare i clan e rivisto la disciplina sulla incandidabilità degli amministratori locali. Ora - sottolinea il ministro - andiamo avanti con controlli e arresti in tutta Italia: siamo attenti alle infiltrazioni dei clan da nord a sud, e gli arresti di alcuni pericolosi latitanti, anche negli ultimi giorni, ci rendono orgogliosi".
Giacomino Brancati, ex direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria spiega: "Io sono stato mandato via nonostante questi fatti li avessi segnalati da tempo. Quando mi sono insediato abbiamo accertato in ogni angolo dell'Asp5 incrostazioni e personaggi, alcuni con tanto di nome e cognome. Personaggi che allora definii 'incrostati come datteri di mare' che governavano l'Azienda".
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