Si è risvegliata attonita ed incredula la città ieri mattina alla notizia delle dimissioni, annunciate in consiglio comunale, dal sindaco Marco Policaro, figlie di un disagio personale ed istituzionale legato al coinvolgimento nell’operazione “Faust” di parenti acquisiti (il padre e due zii della moglie) dai quali Policaro ha preso pubblicamente le distanze. Per la stragrande maggioranza dei polistenesi è stato un fulmine a ciel sereno, una brutta sorpresa che apre scenari non certo belli per una città non abituata a commissariamenti o scioglimenti per mafia, dove mai un amministratore o un dipendente comunale è stato indagato per mafia o coinvolto in inchieste di mafia. Sono stati in tanti, ieri mattina, a leggere sui muri della città la lunga lettera aperta ai cittadini firmata dal sindaco dimissionario. Dopo essere stato per dieci anni, ininterrottamente, dal 2010 al 2020, vice sindaco nei due mandati di Michele Tripodi, da appena quattro mesi Marco Policaro, geometra di 38 anni, era sindaco di Polistena grazie ai 4.021 voti (73,64%) ottenuti dalla lista “Difendiamo Polistena” alle ultime Comunali.
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