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Rosarno, sul voto di ottobre l’ombra della Commissione d’accesso

La triade deve verificare eventuali infiltrazioni mafiose legate all’operazione “Faust” che ha travolto l’amministrazione Idà

Il Comune di Rosarno

La città di Rosarno è compresa nell’elenco dei Comuni dove si voterà il 3 e 4 ottobre per l’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali. Mancano meno di tre settimane per la presentazione delle candidature, ma nessun segnale si registra circa la volontà dei vari schieramenti politici (a dire il vero già da diversi mesi in assoluto stand-by) di partecipare alla kermesse elettorale. Insomma, neanche un minimo cenno d’interesse che faccia presagire l’avvio delle tradizionali schermaglie tra le forze che potrebbero scendere nell’agone per contendersi la poltrona di primo cittadino e i 16 scranni di consigliere. Si è in attesa, infatti, delle conclusioni cui perverrà la Commissione d’accesso, composta dal viceprefetto Marco Oteri, dal capitano dei Carabinieri Massimiliano Corbo e da Pietro Maldonato, funzionario economico finanziario, che il 9 agosto scorso ha concluso il mandato conferitole dal prefetto Mariani di verificare la sussistenza di eventuali concreti, univoci e rilevanti elementi circa collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata di tipo mafioso, nonché accertare se gli stessi abbiano subito pesanti condizionamenti nella gestione della cosa pubblica. Un incarico, questo, in conseguenza dello tsunami causato dall’operazione “Faust” del gennaio scorso, che ha coinvolto 49 soggetti, tra cui il sindaco Giuseppe Idà dimessosi dall’incarico assieme ai consiglieri di maggioranza.

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