È dissesto: non tarda ad arrivare la delibera del commissario ad acta Rosa Romeo sul bilancio di previsione 2021/2023 con cui chiede al Consiglio di dare atto «dell’impossibilità di ripiano del disavanzo di amministrazione risultante dallo schema di rendiconto dell’esercizio 2020, considerato che la quota del disavanzo da ripianare nelle tre annualità ricomprese nel bilancio 2021/2023, nelle forme di legge, ammonta rispettivamente ad euro 1.060.617,31 per l’annualità 2021, 740.556,93 per l’annualità 2022 e ad euro 396.570,08 per l’annualità 2023».
La peggiore delle previsioni, negata fino alla mattina di ieri da fonti “autorevoli” della maggioranza, si è verificata: il Comune di Villa, per la prima volta nella sua storia, deve affrontare un dissesto finanziario. Non è bastato, dunque, non avere un debito strutturale perché solo due sugli otto parametri erano deficitari: la commissaria propone con delibera al Consiglio comunale di «non per approvare lo schema di bilancio di previsione triennale, stante lo squilibrio di parte corrente riferito all’esercizio 2021 pari ad euro 4.414.130,08 comprensivo della quota di disavanzo di amministrazione da ripianare nell’esercizio pari ad euro 1.060.617,31». Numeri che a detta di molti non sono impossibili perché non è un disavanzo di decine di milioni di euro. A detta di altri si sarebbe potuto riequilibrare se si fosse stati in grado di intervenire per tempo! Ma il tempo è passato ed evidentemente il 24 agosto (giorno della nomina da parte del prefetto Mariani della commissaria ad acta Rosa Romeo) era già troppo tardi per pensare ad un piano di rientro secondo i parametri imposti nel maggio 2021 dalla Corte Costituzionale.
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