Lo spostamento del porto “frenato” dal gruppo “Percorsi comuni” ha riaperto la discussione all’interno della città, anche tra i non addetti ai lavori: nella piazza virtuale di Facebook i cittadini si interrogano sul come la proposta sostenuta da tutte le amministrazioni degli ultimi quarant’anni possa solo oggi avere delle obiezioni.
Dopo la seconda agorà, infatti, il gruppo politico ha dichiarato: «Non ci sono oggi analisi che ci consentano di fare azioni e stabilire oggi il collocamento dei futuri approdi a Sud. La prima cosa da mettere in campo è la possibilità di capire cosa sta succedendo a Villa, agendo sulla scorta di analisi fatte su dati concreti».
La perplessità della città è ancora maggiore dopo che solo un mese fa i commissari hanno chiamato il tavolo degli enti proprio per ridisegnare il waterfront a sud della città con lo spostamento degli approdi e la Città Metropolitana sta perfezionando il bando per la progettazione dei nuovi approdi in adiacenza agli attracchi Rfi.
Interviene anche il responsabile cittadino di Italia dei Valori, Antonio Morabito, secondo cui «Villa deve dire basta agli apprendisti stregoni» ed evidenzia come «da una parte il PD e tutta l’opposizione parla di risultato storico, quello dell’Autorità Portuale, per il Porto a Sud (badando di evitare accuratamente di parlare degli approdi nell’area dell’ex lido “Cenide”); dall’altra sempre il Pd, nel parlare di porto a sud, fa dire autorevolmente che tale spostamento va studiato per evitare un “impatto sconosciuto sul litorale”». Questo perché referenti di “Percorsi comuni” sono esponenti del Pd: l’ex consigliere comunale Filippo Bellantone e il componente dell’esecutivo del circolo Natale Evoli.
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