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Reggio risponde a Catanzaro. Giù le mani dal Consiglio regionale

FI, FdI e Lega all’unisono: «Una polemica senza senso e che non esiste Donato farebbe meglio a pensare come amministrare bene la sua città»

Consiglio regionale della Calabria

Rieccolo. Il campanile suona di nuovo. Il duello tra Reggio e Catanzaro è sempre dormiente e basta poco per riaccenderlo. Questa volta ci ha pensato il candidato a sindaco di Catanzaro Valerio Donato che ha rilanciato l’idea del trasferimento del Consiglio regionale dalle rive dello Stretto ai tre colli. «Riportare l’attenzione su una battaglia concreta per la riduzione reale dei “costi della politica” che si deve accompagnare a un rinnovato impegno per il recupero della centralità di Catanzaro, capoluogo di regione. Giunta e Consiglio Regionale devono essere riuniti presso la stessa sede, quella naturale, ossia Catanzaro. Ciò – ha spiegato l’illuminato Donato – è non soltanto un fatto vantaggioso per tutti i calabresi sotto il profilo economico e funzionale, ma è soprattutto un fatto di correttezza istituzionale giacché il capoluogo della regione deve essere messo nelle condizioni di esercitare pienamente il proprio ruolo, alla stregua di quanto accade nelle altre regioni italiane. Un Capoluogo depotenziato e svuotato di funzioni non serve alla Calabria e ai calabresi».

La reazione reggina è stata forte e coesa. Ha iniziato il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale Giuseppe Neri: «La sede del Consiglio regionale a Reggio Calabria in alcun modo può rappresentare un disagio per i calabresi sotto il profilo economico e funzionale, piuttosto, assicura quell’equilibrio istituzionale che la storia ha decretato non senza tensioni e attraverso un vissuto di rivendicazione che rappresenta l’identità della nostra regione. Penso che Donato sia stato protagonista di un’uscita inopportuna e sconveniente per il dibattito politico regionale, in ordine a due motivi: altre regioni si sono avvalse di due sedi per quanto concerne Giunta e Consiglio, e soprattutto, il regionalismo calabrese è fondato su simboli indelebili per la memoria collettiva, come quella della scelta del Consiglio regionale a Reggio Calabria. Città che è stata penalizzata fin troppo, pertanto – conclude il Capogruppo di FdI – riaccendere polemiche campanilistiche tra Reggio e Catanzaro non è utile e conducente ai fini dell’armonia politica ed istituzionale della nostra regione».

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