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Reggio, riecco Castorina trionfo del “garantismo”

Dopo le polemiche e i malumori dei mesi scorsi per i brogli elettorali, il Consiglio trova una visione unitaria inaspettata

Il garantismo totale fa breccia all’interno dell’Aula di Palazzo San Giorgio. Il giorno è quello del ritorno ufficiale tra i banchi del Partito Democratico di Antonino Castorina, coinvolto nell’inchiesta sui brogli nelle elezioni del 2020. Chi si aspettava una seduta di Consiglio “movimentata” su questo aspetto si è sbagliato. Tanto è vero che l’atteggiamento dei consiglieri di minoranza (tranne quelli di Forza Italia che hanno lasciato l’Aula) è stato apprezzato anche dagli altri banchi. Eloquenti le parole di Versace che rivolgendosi a Ripepi che in precedenza aveva parlato di un “giustizialismo garantito” ha detto: «Oggi è una bella giornata».
Ripepi ha fatto riferimento alla sua situazione e ha lanciato un chiaro messaggio al suo collega di minoranza Demetrio Marino di Fratelli d’Italia: «Io mi sono dimesso dal gruppo ma non ho visto prese di posizioni. Tu hai fatto quello che dovevi fare ma il partito non ha fatto niente. Giorgia Meloni invece non si è autosospesa dopo le dichiarazioni di un pentito. Purtroppo i partiti, tutti usano due pesi e due misure». Ma è il Pd a essere profondamente cambiato rispetto alla posizione di Castorina. Prima lo ha abbandonato per poi riaccoglierlo a braccia aperte e il nuovo capogruppo Sera ha ricordato: «Sono contento che Castorina sia qui perché dietro ogni vicenda ci sono gli uomini, e questa è la mia visione».

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