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Obiettivo: ridare dignità a Reggio. Dieci anni dopo lo scioglimento

Dopo 10 anni dallo scioglimento per contiguità mafiosa del Consiglio comunale il circolo “Antonio e Ciccio Franco” promette che FdI si batterà per riabilitare la città

Sono trascorsi 10 anni da quando il Governo dichiarò sciolto il Consiglio Comunale di Reggio Calabria e decaduta la Giunta che lo presiedeva adducendo la motivazione di “contiguità mafiosa”. «Nessun Amministratore arrestato, nessun avviso di garanzia, tutte le ipotesi e i teoremi avanzati laddove hanno raggiunto le aule giudiziarie sono state rigettate, i personaggi interessati dal preteso rapporto di contiguità con gli esponenti della Giunta hanno visto le loro posizioni stralciate dai procedimenti in cui li si voleva fare rientrare. In città sono in molti – avverte Saverio Laganà, presidente del circolo di FdI “Antonio e Ciccio Franco” – a non aver capito il vero motivo per cui il Governo si determinò nel senso sopraindicato ed alla luce di quanto accaduto la pretesa “contiguità mafiosa” appare più un pretesto, un termine coniato per l’occasione che voleva dir tutto e non voleva, ed anzi non ha detto nulla!!! Poi una sera davanti alla televisione seguendo una normale puntata di “Porta a Porta” con ospite l’allora Presidente del Consiglio Renzi, in occasione della vicenda Roma Capitale, si scoprì che l’Amministrazione della Capitale non sarebbe stata sciolta, nonostante il grave coinvolgimento di Amministratori in quell’inchiesta, perché scioglierla sarebbe stata una precisa scelta politica».
«Oggi possiamo, con animo sereno, fare una considerazione e cioè che la nostra città si ritrova nello stato che tutti subiamo solo perché un Governo “nemico” ha, con una precisa scelta politica, deciso di affossarla. Reggio – continua Laganà – è stata commissariata per diciotto mesi, caratterizzati da inattività amministrativa, sono state prese decisioni economiche molto discutibili adducendo motivazioni non veritiere che hanno spinto i cittadini ad odiare l’Amministrazione comunale decaduta e quelle precedenti cui veniva imputato un disastro economico mai certificato dagli organi competenti e soprattutto sono state create le condizioni politiche necessarie per far vincere le successive elezioni alla controparte politica».

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