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Rifiuti a Reggio, il caos è pure politico. Il centrodestra: è fallimento

La minoranza critica l’amministrazione dopo la sentenza del Consiglio di Stato

Tiene banco la questione rifiuti dopo la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto non ha chiarito a chi tocca l’affidamento dell’appalto per la raccolta differenziata in città. Ma la questione rifiuti fornisce un nuovo assist per la minoranza di centrodestra che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa davanti a Palazzo San Giorgio (perché secondo i consiglieri «il Comune non ha a disposizione 50 euro da pagare come straordinario ai dipendenti per l’apertura del sabato»).

In attesa che gli uffici definiscano questa delicata partita, Forza Italia, Lega (assente ieri), Fratelli d’Italia denunciano la mancanza di programmazione, continui errori della maggioranza ma soprattutto la difficoltà di portare a termine una procedura senza intoppi. È Massimo Ripepi ad aprire le danze delle accuse: «Siamo nel limbo da oltre un anno con continue proroghe a che non riescono a garantire la piena operatività di quanto previsto dal bando. Questa è una sentenza che rimanda alla commissione che è formata da tre super commissari pagati 30mila euro dall’ente. Il Consiglio di Stato ha cassato il loro operato e ha chiesto di valutare il principio di equivalenza nell’offerta depositata dalla Teknoservice. Le conseguenze di questo stato di cose sono gravi e la città è sporca perché Teknoservice non può fare tutto quanto previsto per la situazione di incertezza». Quindi i timori sugli sviluppi futuri di questa delicata vertenza: «Noi siamo preoccupati perché adesso con quale spirito sarà fatta questa valutazione? Noi dobbiamo spiegare quello che succede dentro il Palazzo. E i cittadini hanno pagato 26mila euro per pagare l'avvocato che ha difeso il Comune».

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