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Diritto allo studio a Reggio, le risorse affidate direttamente agli istituti

La decisione approvata dalla Giunta comunale per snellire i tempi

Quattordici convenzioni per snellire gli iter burocratici e destinare direttamente alle scuole i fondi destinati all’interazione dei bambini disabili. Una scelta dell’amministrazione comunale che attraverso una delibera di Giunta punta a ridurre i tempi di erogazione delle risorse regionali e ad affidare direttamente agli istituti i finanziamenti. Operazione frutto della combinazione normativa delle disposizioni sul diritto allo studio. Percorso con cui la Regione ha destinato al Comune più popoloso della Calabria circa 460 mila euro. Di questi circa un quarto serviranno all’acquisto di materiale didattico a supporto dell’integrazione dei bambini e delle bambine disabili. Risorse aggiuntive che vengono erogate per far fronte alle esigenze dei soggetti fragili nell’emergenza della pandemia, ormai alle spalle.
Si legge infatti nella delibera approvata dall’esecutivo guidato dal facente funzioni, Paolo Brunetti: «La Città Metropolitana ha comunicato a questa Amministrazione che la Regione Calabria ha approvato il Piano Regionale “Norme per il Diritto allo Studio Legge Regionale 27/85 anno 2021” tenendo conto dell’eccezionalità dovuta all’emergenza sanitaria da SARS – Cov 2; nota con cui viene evidenziato che la Regione, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, è intervenuta, a supporto degli Enti Locali, con azioni a sostegno dei soggetti più svantaggiati e a rischio di esclusione sociale, diversamente abili, giovani che crescono in contesti difficili, ragazzi a rischio dispersione scolastica e a sostegno dei servizi collettivi; viene evidenziato altresì che la Regione Calabria ha ritenuto necessario per l’anno scolastico 2021/2022, in via eccezionale, visto il periodo pandemico, destinare un fondo definito “Fondo Regionale per il Piano Scuola” con la ripartizione per i singoli comuni determinato sulla base della popolazione scolastica residente nella fascia di età compresa tra i 3 e i 18 anni e sul numero degli studenti disabili residenti in ciascun comune».

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