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Gioia Tauro, Rosario Schiavone si candida: “Ma la priorità è il programma”

Aldo Alessio e Rosario Schiavone

Nonostante manchi ancora un anno al “semestre bianco” che porterà all’appuntamento con le Comunali, è già febbre elezioni nel capoluogo pianigiano: lo rivela il termometro del dibattito politico che, finalmente, dopo mesi di stallo, si sta ravvivando. Questo perché «empiricamente – asserisce uno dei protagonisti – la tornata che giunge dopo una consiliatura durata cinque anni è molto più sentita rispetto a quella che arriva dopo uno scioglimento, che incute paura nelle persone».
Ad affermarlo uno dei papabili candidati a sindaco, Rosario Schiavone che, seppur prudentemente, conferma un suo possibile impegno diretto: «Sarebbe una delle aspirazioni della mia vita e per me l’onore più grande essere il sindaco della mia città – evidenzia – ma Gioia ha un’altra necessità, che non è certo quella di assecondare le ambizioni personali di nessuno, ma piuttosto di spezzare questo maledetto incantesimo in cui da quasi mezzo secolo sembra essere precipitata e, per farlo, c’è bisogno del supporto di tutti, della cooperazione delle migliori energie; mai come questa volta occorrerà per un attimo mettere da parte “le candidature” ponendo al centro del dibattito il futuro della città, i programmi, le prospettive concrete di sviluppo. Sicuramente sarà un’elezione molto partecipata, con tante liste ed io darò comunque il mio contributo».

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