Come un malato in gravi condizioni, l’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” necessita di una tempestiva terapia d’urto prima che accada l’irreparabile, con infauste ripercussioni sociali ed economiche per il territorio e l’intera Calabria”.
E’ quanto afferma in una nota il portavoce del Movimento 5 stelle Riccardo Tucci, che aggiunge: “Sebbene un notevole approvvigionamento finanziario, disposto negli anni, in primis con il Contratto Istituzionale di Sviluppo, lo scalo aeroportuale continua a scontare una strategia di corto respiro da parte del gestore Sacal, nonché l’assoluta mancanza di visione politica della Regione Calabria e di tutto il centro-destra cittadino. Il risultato è il perpetuarsi dell’isolamento dell’aeroporto dal proprio contesto e la sua marginalizzazione per la totale assenza di strutturazione in senso intermodale e di una offerta di voli che ha portato alla perdita di centinaia di migliaia di passeggeri annui”.
“Mi chiedo – sottolinea Tucci - a cosa servano l’adeguamento, la riqualificazione e l’ampliamento dell’aerostazione, a cosa il piano industriale, se tutta la comunità dello Stretto rimane ostaggio di modelli gestionali privi di una strategia di sviluppo che preveda l’attuazione della continuità territoriale, l'internazionalizzazione, l’applicazione della normativa sulle tariffe sociali e la mancata valutazione circa la costruzione di un nuovo terminal intermodale".
“Mi chiedo - continua l’esponente pentastellato – come sia stato possibile concepire la ZES (Zona Economica Speciale) dentro il recinto aeroportuale con tanto di futuri insediamenti delle attività produttive sulle piste di decollo/atterraggio, e non nella zona industriale di San Gregorio-Pellaro San Leo. Sarà che una tale decisione – si domanda il parlamentare - sia il frutto di un inesistente know-how sull’argomento o di un subdolo disegno avente come obiettivo la chiusura dello scalo?”.
“Stando così le cose, sarebbe auspicabile – prosegue il deputato – la predisposizione da parte di Sacal di nuova governance che riconosca una subconcessione quinquennale a delle istituzioni locali, reggine e messinesi, in presenza, magari, di un auspicato fondo di gestione internazionale. Nondimeno sarebbe auspicabile la costruzione del nuovo Aeroporto del Mediterraneo, uno scalo moderno che finirebbe per servire una popolazione di 1 milione e 200mila utenti tra le aree di Reggio e Messina”, conclude il parlamentare.
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