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Reggio, spazi pubblici all’aperto. Arrivano lo studio... e le regole

Siglata un’intesa tra Comune, Soprintendenza e Ordine degli architetti. Martino: l’attività scientifica mirata a misure per equilibrare sviluppo economico e tutela di beni culturali e paesaggio

Spazio all’aperto fornito di tavolini, caratteristico di bar e di ristoranti”: stiamo parlando del dehor, termine francese che deriva dal latino deforis, diventato nell’evoluzione linguistica prima defor e poi dehor, ovvero “l’esterno”. Nati come luogo per accogliere la clientela nella stagione invernale, sono caratterizzati da elementi smontabili e facilmente amovibili che trasformano lo spazio in estensione permanente del locale, diventando veri e propri "complementi d’arredo" del contesto in cui vengono situati. Delimitazione e arredo di questi spazi hanno già registrato lo scorso anno una vivace querelle tra Comune e commercianti: adesso l'Ente gioca d'anticipo e si cimenta nello “studio per la regolamentazione dell'occupazione di suolo pubblico per attività di ristorazione all'aperto, finalizzato alla riqualificazione ambientale, urbana e sostenibile del territorio comunale” alle cui spalle c'è la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra Comune, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana e la provincia di Vibo Valentia, Ordine degli architetti e paesaggisti.
Un impegno presentato ieri mattina in conferenza stampa - a Palazzo San Giorgio - dall'assessora alle Attività produttive Angela Martino, dal presidente dell’Ordine professionale Ilario Tassone, dal soprintendente Fabrizio Sudano e dal consigliere delegato al Verde Massimiliano Merenda (presente solo per un saluto il sindaco ff Paolo Brunetti).
«I tre enti – ha spiegato l'assessora Martino – impegnati in una collaborazione totalmente gratuita su un'attività d'interesse comune, nell'arco massimo di 4 mesi concluderanno l'attività scientifica mirata a proporre misure che concorrano a favorire un equilibrio sostenibile tra le esigenze di sviluppo del tessuto economico urbano e una corretta e moderna politica di tutela dei beni culturali e recupero del paesaggio. L'inserimento nel contesto cittadino dei “dehors” assume un’importanza primaria purché si assicuri la realizzazione di progetti integrati in spazi pubblici, garantendo un’organizzazione ordinata e armonica della città così da promuovere la fruizione, anche turistica, dell'ambiente con particolare salvaguardia dei contesti a valenza storica e architettonica.

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