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Il tour di Bandecchi fa tappa a Reggio Calabria: “M'indagano perché sono pieno di quattrini”

ANSA/GIANLUIGI BASILIETTI

«Non mi fido né del centrodestra, né del centrosinistra. Io non posso avere un Governo monofamiliare e non posso nemmeno avere una svizzera, se mi permettete, che comanda un partito di sinistra in Italia. C'era bisogno di far venire una svizzera? Diamoci una svegliata. Io voglio ritornare alle cose normali. Per me non esiste la politica che non va nel paesello, per me non esiste che ci affidiamo agli americani per sapere come salvare la sanità in Italia. Se i politici italiani non sanno fare le cose, io le so fare. È la dimostrazione della mia vita». A dirlo il leader di Alternativa popolare e sindaco di Terni Stefano Bandecchi a Reggio Calabria nell’ambito del tour di tre giorni in Calabria con il suo camper.
«Sono nato figlio di un camionista - ha aggiunto - povero, senza una lira. Oggi è vero che sarò indagato dalla Finanza, dai pompieri, dalla Magistratura, ma sono indagato perché sono imballato di quattrini. Solo per questo motivo. E sono indagato, avendo rispettato le leggi italiane, perché a qualcuno gli rode il fatto che io ho fatto meglio degli altri il mio lavoro».
«È vero che stiamo partendo da livelli bassissimi - ha detto rispondendo ai giornalisti nel corso di un giro tra le bancarelle del mercato rionale di piazzale Botteghelle, nella zona sud della città -. Restiamo, però con i piedi per terra. Voglio arrivare a proporre Alternativa Popolare alla guida di questa nazione. Voglio arrivare a proporre i migliori alla guida di questo Paese. Voglio arrivare a poter fare il presidente del Consiglio dei ministri; se non io un’altra persona della nostra squadra. Non mi fido, oggi, né del centrodestra, né del centrosinistra. Non perché non abbiamo persone, in certi casi, anche valide, perché le persone più valide sono messe in dietro».

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