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A Reggio Calabria le guardie mediche a rischio sono 54. Metro City e Comune ripetono il “no”

Sedici punti approvati e una visione condivisa. Maggioranza e opposizione attorno ai temi della sanità riescono a convergere tanto da pensare ad un consiglio ad hoc congiunto con il civico consesso della città di Reggio.
Il Consiglio metropolitano di ieri da disco verde al Bilancio consolidato che come sottolinea il delegato al ramo Ranuccio «nonostante i continui tagli del Governo l’Ente continua a tenere una buona solidità, con un risultato d’esercizio di 24,3 milioni di euro». Ma è nel corso dei preliminari che si mettono a fuoco le priorità del territorio a cui da voce il consigliere Giuseppe Marino: sul tappeto l’assegnazione delle funzioni delegate dalla Regione e soprattutto all’emergenza delle strutture sanitarie territoriali di competenza dell’Asp, in particolare alcuni ambulatori e le Guardie mediche, molte delle quali a rischio chiusura. «Secondo le previsioni dell’Asp – ha detto Marino – sono 54, lasciando senza servizi di prossimità sanitari molti Comuni dell’area metropolitana. Viviamo un’emergenza sanitaria. Condivido la forte presa di posizione del sindaco Falcomatà contro questa decisione, che rappresenta un taglio lineare dei servizi sanitari territoriali adottati dal direttore generale Di Furia seguendo la linea politica della Regione. Auspico quindi un Consiglio metropolitano sul tema, invitando tutti i sindaci dell’area metropolitana chiedendo a tutti i partiti di fare fronte comune contro questa scelta».

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