Si dovrà attendere lo studio di impatto ambientale per capire se il forno crematorio si farà, altrimenti l’amministrazione Cutrì sarà costretta a pagare circa 900 mila euro alla ditta Italgeco, proponente dell’opera.
È quanto è emerso dal consiglio comunale di lunedì sera, in cui le posizioni espresse dal sindaco di Rosarno, Pasquale Cutrì, e dal vicesindaco Teodoro De Maria sono apparse poco chiare. Da una parte il primo cittadino ha dichiarato che se il forno non inquina dovrà farsi per non pagare la cospicua somma, dall’altra il vicesindaco Teodoro De Maria ha dato la sua parola ai residenti del Bosco, presenti per la prima volta nell’auditorium cittadino, che l’impianto non sarà costruito nella contrada.
Al riguardo, c’è da osservare che il forno crematorio dovrà sorgere all’interno di un cimitero che potrebbe essere solo quello del Bosco, dove dovrebbe essere costruito un cimitero nuovo, unico luogo idoneo anche perché il cimitero di Rosarno è saturo ed è sottoposto a vincolo archeologico.
Alla luce di quanto è accaduto l’investimento di oltre 5 milioni di euro interamente a carico del soggetto proponente potrebbe essere messo a rischio a causa del dissenso dei cittadini della frazione, sostenuti dai consiglieri di minoranza Filippo Italiano e Cosma Ferrarini. Questi ultimi hanno manifestato la loro netta contrarietà attaccando a tutto tondo il vicesindaco per il suo atteggiamento volto a raccogliere consensi, scandendo che il forno crematorio può danneggiare la salute degli abitanti del Bosco, i quali fanno già i conti con altri impianti inquinanti situati a pochi chilometri dalle loro case.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia