
Concorsi al Comune e alla Città metropolitana: graduatorie sotto la lente d’ingrandimento, con particolare riferimento allo “scorrimento” per la figura di giornalista (ovvero capo ufficio stampa del Municipio). E appunto “concorsi e ombre” è il titolo, denso di suggestioni (sic!), scelto dai consiglieri d’opposizione della coalizione di centrodestra per la conferenza stampa convocata ieri mattina nella sala dei Sindaci a Palazzo San Giorgio e che ha visto schierati Guido Rulli, Antonino Maiolino, Demetrio Marino, Massimo Ripepi, Federico Milia, Giuseppe De Biasi, Armando Neri e Mario Cardia.
A dare lo start è Maiolino, che sciorina tra l’altro sentenze sull’utilizzo di graduatorie più “vecchie” rispetto alle successive, contestando le modalità di procedura e fornendo un parallelismo tra Regione e Metro City che avvalorerebbe la tesi del centrodestra cittadino; e quindi si parla di «azione predeterminata» atta a favorire un determinato candidato. Di più, Ripepi con tono roboante paventa una «protesi di Falcomatà alla Città metropolitana», dove ci sarebbe già un «militante» folgorato sulla via di Damasco e passato tempo addietro tra le fila dell’attuale sindaco metropolitano.
Il ditino accusatorio dei nove in conferenza stampa si agita minaccioso, parlando ripetutamente di «questione etico-morale» e portando come dati di fatto - Neri dixit - «l’assunzione dei più stretti collaboratori del sindaco» nei ranghi degli enti da lui amministrati. «Un’ipotesi classica di conflitto d’interessi», a detta del già vicesindaco oggi transitato alla Lega, che abbraccerebbe trasversalmente Comune e Metro City. Per il centrodestra una «doppia morale che intacca la reputazione di entrambi gli enti».

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