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Locride, Oliva ai sindaci: «Divisi non si va lontano»

L’appello del vescovo su AssoComuni raccolto da Maesano che rilancia: «Sarà importante non rifare gli stessi errori». Il presidente: «Disinteresse sulla Bovalino-Bagnara? Non è il momento di puntare il dito»

«Sono preoccupato per le tensioni che si sono create negli ultimi giorni e per il rischio di un generale sfaldamento, con conseguente perdita dei valori che l’avevano ispirata. È vero: ci possono essere fasi di stanchezza, la difficoltà del lavorare insieme. È sempre latente la tentazione di pensare che da soli si possa arrivare prima alla soluzione dei problemi. Ma isolandosi non si va lontano. Lavorando in rete si fa più fatica, ma crescono e si arricchiscono le possibilità di relazioni tra le persone, tra le comunità e gli stessi amministratori». È quanto scrive mons. Francesco Oliva in una lettera inviata ai sindaci della Locride, nella quale sottolinea l’importanza di fare rete evitando una frammentazione dell’azione politico-amministrativa che possa nuocere al territorio.

Il vescovo di Locri-Gerace ritiene sia necessario un impegno comunitario: «Sui problemi non ci si può permettere il lusso di dividersi. La responsabilità amministrativa impone coesione e coraggio, il sapere osare oltre le proprie visioni. Lavorare insieme è un bisogno dettato dall’amore per il proprio popolo. In dialogo con alcuni di voi – sottolinea il presule – pare imprescindibile un “Patto per la Locride”, ove si colgano e si affrontino insieme i problemi comuni più gravi. I problemi del vicino sono anche i miei problemi. Insieme si lotta per superarli. Insieme ci si sostiene. Insieme si cammina. Al di là degli schieramenti partitici. I problemi comuni sono tanti e non si possono affrontare in una prospettiva municipale. Una scelta sbagliata fa male a tutti. Sarebbe imprudente pensare di risolvere i problemi della “propria” comunità senza considerarli nel contesto più ampio».

«A tal fine – prosegue mons. Oliva – non deve mancare il coraggio della verifica e eventualmente la disponibilità per gli opportuni correttivi. Il rinnovamento e il cambiamento per il bene comune, facendo anche un passo indietro, non è resa, ma saggezza costruttiva e positiva».

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