Reggio

Martedì 21 Gennaio 2025

Reggio, Falcomatà tira le somme sul 2024: “Pnrr, in linea con le tempistiche”

A Palazzo San Giorgio ieri mattina il salone dei lampadari era saturo: la giunta municipale nelle prime file, i dirigenti del Comune, i presidenti di varie commissioni consiliari e qualche fortunato “curioso”... tutti convenuti per l’appuntamento voluto dal sindaco Giuseppe Falcomatà per diffondere un report di «trasparenza amministrativa» ma anche perché è giusto «comunicare ai cittadini ciò che è stato fatto nel 2024 e quello su cui si concentrerà l’Amministrazione» nel nuovo l’anno. Non senza aver ringraziato «assessori, consiglieri delegati, tutta la maggioranza che ha anche lavorato nelle commissioni» ma anche «dirigenti, funzionari e dipendenti, perché tutto quello che viene messo in campo è la traduzione in procedure amministrative e burocratiche dell'indirizzo politico, quindi senza la parte che spesso è più in ombra nulla potrebbe tradursi in realtà» ha chiosato il primo cittadino. Che poi ha sottolineato “in rosso e blu” come il 2024 sia stato «il primo anno fuori dal piano di riequilibrio, in cui siamo riusciti a liberare alcune risorse senza guardare al passato ma senza neanche dimenticarlo. Abbiamo avuto nuova linfa con 102 assunzioni, ma altrettanto importante è il numero 0 relativo al precariato: dal 2024 il Comune non ha nessun lavoratore precario tra le sue fila». Quindi il report entra nel vivo dei vari ambiti.

Servizi sociali

«Il dato principale – ha asserito il sindaco – è il mantenimento delle risorse per tutti i settori del welfare, con investimenti per circa 17 milioni di euro in un anno, soprattutto a valere su fondi comunitari. Nel 2024 c’è stato l’aggiornamento del Piano di zona e mentre nel 2014 c'erano 4 assistenti sociali ora sono 42. In sinergia col settore dei Lavori pubblici sono stati poi conclusi i lavori dell'housing sociale, con il recupero dell'immobile storico dei Ricoveri Riuniti».

Rispetto alle scuole

Falcomatà ha ricordato il monitoraggio sulla stabilità degli edifici, al cui termine sono stati chiusi 9 plessi: «Una scelta che rifarei cento volte perché ci ha consentito di capire quali erano gli edifici sicuri e di avere un quadro chiaro su dove intervenire per ripristinare l’agibilità. Questo ha inevitabilmente comportato dei problemi e dei disagi per le famiglie, però abbiamo sempre interloquito con i rappresentanti d’istituto, con i dirigenti scolastici, anche con i singoli insegnanti per comunicare quello che era lo stato di avanzamento delle soluzioni che erano state trovate. Non dimentichiamo gli asili nido: tra i lavori realizzati e quelli in corso a breve ne avremo nove in totale. E ricordiamo che la città ne aveva 0 nel 2014». (l.n.)

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