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Ponte sullo Stretto, i sindaci di Reggio e Villa chiedono certezze

Le posizioni sul progetto: dalla necessità di “opere funzionali” agli effetti di breve, medio e lungo periodo sul territorio

Il Ponte e il suo impatto sul territorio, dai cantieri alle opere collegate. Il dibattito è apertissimo ed infiamma le comunità locali, specie – inevitabilmente – sullo Stretto.
In sede di conferenza dei servizi sul progetto definitivo, i sindaci hanno detto la loro. E se a Messina si apre uno scontro politico con vita sulle europee rispetto alle posizioni contrarie di Federico Basile, nella sponda calabrese per ultimo un convegno Lions ha dato l’occasione di ribadire alcuni concetti da parte degli amministratori locali, primo fra tutti il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà. Che si è detto «molto preoccupato» rispetto «alle notizie che giungono da Roma circa i pareri tecnici per l’avvio dei lavori».
Nessun “no” pregiudiziale, però la Città metropolitana di Reggio – così come il Comune guidato dallo steso Falcomatà – chiedono rassicurazioni. «Noi – ha ricordato ancora il sindaco – su questo tema abbiamo sempre avuto un approccio laico ed istituzionale, nella piena consapevolezza che le infrastrutture, soprattutto quelle relative alla mobilità che quindi garantiscono l’accesso ai territori, non sono certamente né di destra né di sinistra. E per noi il Ponte, inteso come tassello di un sistema complessivo multimodale di mobilità, non è affatto un elemento negativo. Ma è chiaro che questo progetto non può e non deve essere una cattedrale nel deserto. Ecco perché – ha aggiunto Falcomatà – abbiamo proposto nei vari tavoli e confronti che si sono svolti di recente non delle opere compensative, come spesso si usa dire, ma delle opere funzionali all’utilizzo del Ponte sullo Stretto, che sviluppino il sistema di trasporti intermodale sulla sponda calabrese. Ma da questo punto di vista i pareri relativi all’avvio dei lavori non sono affatto rassicuranti, anzi mostrano una serie di lacune che non lasciano presagire nulla di buono».
Al dibattito dei Lions ha preso parte anche Giusy Caminati, sindaca di Villa: «Continuiamo ad invocare dal Governo serietà nell’approccio al progetto. Dopo le 239 richieste di integrazione documentale della commissione Via – ha detto – riteniamo superficiali le dichiarazioni secondo cui il deposito degli atti da parte della “Stretto di Messina” avverrà in soli 30 giorni o l’apertura del cantiere in estate, fosse anche “solo” qui a Villa per il dimensionamento del campo base di Santa Trada e la bonifica bellica di Forte Beleno, su cui si è tassativamente espressa la Soprintendenza».

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