Costi e benefici del Ponte, in termini di mobilità e in termini economici. A Messina, nella commissione consiliare che sta passando in rassegna tutti gli aspetti del progetto per il collegamento stabile, è stata sviscerata da due esperti che hanno analizzato per conto della “Stretto di Messina”, in ottica dell’aggiornamento dell’elaborato definitivo, lo studio sul traffico e appunto l’analisi costi-benefici.
Il prof. Agostino Nuzzolo, docente dell’Università di Tor Vergata, si è soffermato sui flussi nello Stretto, con e senza il Ponte. «Fra il 2011 e il 2022 la domanda totale di passeggeri dalla Sicilia al resto d’Italia è aumentato del 21% – spiega il docente –. La prima voce resta l’aereo, ma quella che è cresciuta di più è il traghettamento nello Stretto passato dal 22,9% al 31,9 % a scapito della ferrovia che perde 8 punti». Per le merci il dato è simile con un +24,2% sul periodo 2011-22.
Sui tempi di attraversamento dello Stretto in treno l’analisi entra nello specifico. Oggi serve, tutto compreso, una media due ore per i passeggeri (3 per le merci), tempi che, con lo scenario senza Ponte e con le nuovissime tecnologie, nel 2032 scenderebbero, secondo l’analisi, a un’ora e cinquanta minuti. Con il Ponte il tempo si abbasserebbe a 15 minuti. Sul fronte del trasporto pubblico, il futuro sistema metropolitano dello Stretto (articolato sulla direttrice Reggio Centrale – Catona – Messina Gazzi – Messina Centrale, con estensioni a sud di Reggio Centrale e di Gazzi) collegherebbe Reggio Centro a Messina Centro in 45 minuti, con tempi quindi comparabili agli attuali «ma una accessibilità del treno rispetto all’aliscafo»; da Reggio Gallico a Messina Torre Faro si risparmierebbero invece 76 minuti rispetto agli attuali 138.
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