«I signori del ponte hanno paura e si difendono attaccando. Ad ogni manifestazione, iniziativa, appuntamento che vede tante e tanti che si oppongono al ponte, ecco la consueta ridda di note al veleno, il balletto dei numeri, cui quest’anno si aggiunge anche quello dell’età dei manifestanti».
Così il movimento “No Ponte Calabria” che, però, al di là di tale iniziale considerazione, si sofferma su un «altro cavallo di battaglia della propaganda pontista, quello delle code agli imbarchi».
«Durante questo periodo - si evidenzia - i tempi d’attraversamento si allungano, come avviene in ogni collo di bottiglia presente in qualsiasi rete trasportistica. Inaccettabile che questi signori non dicono che, solo con una piccola parte dei 14 miliardi destinati al Ponte si sarebbe potuta ammodernare e potenziare la flotta navale dello Stretto e provvedere allo spostamento del porto a sud di Villa decongestionando il traffico e tagliando tempi e code agli imbarchi. I soldi non li vogliono spendere per lo Stretto, per i bisogni reali. Basti pensare alle due navi roll-on/roll-off, che avrebbero permesso di tagliare di più di un’ora il traghettamento dei treni, da comprare con fondi Pnrr e persi perché lo Stato punta sul Ponte».
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