Ha tutti i requisiti per diventare un progetto pilota in ambito regionale, con il coinvolgimento delle altre province, il primo studio epidemiologico sul Lupus eritematoso sistemico che porta la firma dell'Uosd di Reumatologia del Gom e che si sviluppa in collaborazione con i medici di medicina generale. Un elemento, quest'ultimo, qualificante, visto che va a "recuperare" una figura da sempre fondamentale nel rapporto con il paziente; momento centrale di interlocuzione soprattutto in tempo di covid quando scelte come quella di vaccinarsi hanno bisogno di una forte componente di fiducia. Ma torniamo al progetto Lurec (così si chiama la ricerca epidemiologica nella Città metropolitana). « È opportuno ricordare – premette il direttore Maurizio Caminiti – che la Uod di Reumatologia del Gom è l’unico centro di riferimento presente nella zona e che quindi è verosimile che vi afferiscano i pazienti affetti da Les e residenti in queste zone.
Non vi sono dati epidemiologici sulla prevalenza e incidenza del Les nella provincia reggina. La popolazione dell’area geografica della nostra Città metropolitana è di circa 548.000 abitanti; abbiamo pertanto diviso il territorio in 5 zone (Gioia Tauro-Costa Viola- Reggio-Locride -Grecanica). Attraverso un semplice questionario, i colleghi di MMmg, ovviamente collaboranti, dovranno indicare i loro assistiti affetti da Les in maniera anonima, distinti per età, sesso, zona di provenienza, anno di diagnosi, danno d’organo, terapia. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale ha il vantaggio di poter ottenere una “fotografia” il più possibile precisa dell’incidenza del Lupus eritematoso sistemico del territorio in analisi».
Reggio, una prima indagine per “mappare” il Lupus eritematoso
A cura dell'Uosd di Reumatologia del Gom
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