Con l’ingresso solenne in Cattedrale di mons. Fortunato Morrone, si insedia oggi il 96esimo vescovo sulla cattedra che fu di Santo Stefano di Nicea. Con mons. Antonino Denisi, storico della Chiesa reggina e decano del Capitolo Metropolitano abbiamo compiuto un excursus nel secolo scorso per ricordare i predecessori. Poco più di cento anni densissimi di avvenimenti, sinteticamente messi in fila da chi – sono parole del nostro interlocutore – «parla più di San Paolo». Il riferimento all’apostolo delle genti non è casuale per la Chiesa reggina che da lui trae origine. «I primi 4 vescovi del ’900 hanno fatto il loro ingresso in situazione di emergenza sociopolitica», spiega mons. Denisi. Nel 1909 arrivò il carmelitano Camillo Rousset proveniente dalla val di Susa. Intorno a lui solo macerie. A Reggio voleva venire Papa Pio X ma per la “questione romana” che ancora contrapponeva Vaticano e Italia la visita non si fece. «Rousset era venuto a Reggio con il cuore pieno di tristezza per le conseguenze disastrose del terremoto ma anche con la speranza di aiutare la città a risorgere».
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