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Reggio, mons. Morrone affida alla Madonna della Consolazione il suo ministero

Monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo eletto di Reggio Calabria - Bova, è arrivato sul territorio diocesano. Il presule crotonese ha voluto iniziare il suo cammino nella Chiesa reggino bovese con un atto di affidamento alla Madonna della Consolazione. Monsignor Fortunato Morrone, infatti, alle 9 di stamattina si è recato presso il Santuario dell'Eremo accompagnato dal delegato ad Omnia dell'arcidiocesi, monsignor Salvatore Santoro, qui è stato accolto dall’amministratore apostolico di Reggio Calabria – Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini. L’arcivescovo Morrone, una volta giunto all’Eremo, si è raccolto in preghiera ed ha affidato alla Patrona della arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova il suo ministero episcopale in riva allo Stretto.

Ad accogliere monsignor Morrone presso la Basilica intitolata alla Patrona, oltre all’amministratore apostolico, c’erano padre Alessandro Gatti, guardiano della Madonna della Consolazione, e padre Luigi Grisi, parroco della Parrocchia dell'Eremo, insieme a loro erano presenti tutti i padri cappuccini della comunità di Reggio. Subito dopo l'atto di affidamento del suo episcopato alla Patrona, monsignor Morrone si è recato presso la Casa comunale per l'incontro con le Autorità civili, politiche e militari del territorio.

Il saluto delle autorità civili, politiche e militari

Subito dopo il Vescovo è stato accolto dalle Autorità civili, politiche e militari di Reggio Calabria presso la sala "Monsignor Giovanni Ferro" di Palazzo Alvaro, sede della Città metropolitana.
Un momento di viva emozione ha coinvolto i presenti in quella che è stata la prima uscita pubblica dell'arcivescovo eletto della Chiesa reggina bovese sul territorio diocesano, subito dopo essersi recato per un atto di affidamento alla Madonna della Consolazione presso il Santuario dell'Eremo (leggi qui la notizia).

Ad accogliere il presule crotonese sono stati il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, e il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà. Il Prefetto nel porgere il saluto, a nome del Governo, al nuovo arcivescovo ha detto che «La nostra è una missione, il nostro compito è aiutare la gente reggina a superare le difficoltà di ogni giorno, ad affrancarsi dalle tante tare che ci portiamo dietro».

Alle parole del Prefetto si sono unite quelle del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: «Diamo il benvenuto con tanto affetto e tanta partecipazione a sua eccellenza Fortunato Morrone. Un saluto filiale e affettuoso non solo istituzionale, da parte di tutti la città metropolitana di Reggio Calabria». Il primo cittadino, poi, si è soffermato sulla storia di una comunità «che nei segoli si è aggrappato alla sua guida spirituale per affrontare le difficoltà, ma anche per affrontare i momenti di crescita del territorio. C'è stato sempre un legame di fiducia tra la città e il suo vescovo».

Il saluto della Città Metropolitana

La Città di Reggio Calabria ha accolto l'Arcivescovo Monsignor Fortunato Morrone nel giorno del suo insediamento alla guida della chiesa reggina. Nel corso di una sobria ed emozionante cerimonia istituzionale ospitata nella sala “Monsignor Ferro” di Palazzo “Corrado Alvaro”, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, le massime autorità cittadine hanno reso il loro saluto al nuovo pastore dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Un evento solenne che ha registrato la presenza, accanto al Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Prefetto della Città, Massimo Mariani e delle altre autorità civili e militari del territorio.

Nel dare il benvenuto a Palazzo “Corrado Alvaro” a nome della città e di tutto il territorio metropolitano a sua eccellenza, monsignor Fortunato Morrone, il Sindaco Falcomatà ha ricordato che Reggio Calabria nella sua storia “si è sempre aggrappata alla sua guida e al suo padre spirituale, specie nei momenti più difficili per superare le difficoltà ma anche per vivere al meglio i momenti di crescita. Per noi è importante continuare su questa strada – ha evidenziato il Sindaco Falcomatà – nel segno del dialogo e della condivisione. E siamo convinti che così sarà, come evidenzia anche il simbolo scelto da monsignor Morrone, con l’azzurro che richiama il nostro mare e che per noi è motivo di grande orgoglio. Un mare sempre collegato a tutte le vicende dell’evoluzione storica della nostra città. Un mare crocevia di popoli, culture, tradizioni e religioni e che fa di Reggio un posto solidale, accogliente, inclusivo che individua nella diversità un elemento di crescita e di ricchezza. Un mare che ci ha uniti anche nelle tragedie, dal 1908 a quelle più recenti. Nel 2016 l’emergenza emigrazioni ha restituito alla città le anime di 50 migranti provenienti dalle rotte del Nord Africa. Un evento tragico – ha ricordato Falcomatà - in cui Reggio ha trovato un’ulteriore spinta verso l’impegno solidale che ha portato la nostra comunità a dare a quelle persone una degna sepoltura nel cimitero di Armo che la chiesa reggina ha riqualificato. La nostra città da qui ai prossimi mesi – ha poi concluso il Sindaco - si appresta a vivere una fase di grandi trasformazioni e di profondi cambiamenti sui fronti della pianificazione e progettazione dello sviluppo urbanistico, economico, culturale e sociale. E poter condividere questo nuovo cammino al fianco della chiesa reggina è motivo di grande conforto e di rinnovato entusiasmo”.

Dialogo, speranza e un richiamo al pensiero di don Luigi Sturzo gli elementi che hanno caratterizzato il saluto di monsignor Morrone che ha espresso la volontà di “cooperare insieme a tutte le espressioni del territorio, per il bene della comunità. Anche immaginando Reggio come un polo che riesce ad attrarre energie positive da tutto il territorio calabrese. Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza della situazione e la rinascita della Calabria può partire proprio da qui. E’ la luce che svela le ombre e quindi la bellezza che ci circonda. Lasciamoci condurre dalla luce che abita la vita di ogni persona perché da soli non si va da nessuna parte. Reggio sia faro di luce per tutta la Calabria”. La Costituzione è il fondamento della Repubblica, ha inoltre messo in evidenza monsignor Morrone richiamando don Sturzo, “alla cui limpida visione politica e sociale occorre oggi ispirarsi, in particolare per orientare al meglio la nostra azione  educativa, la promozione, specie trai più giovani, del senso civico e della comune convivenza, impegnando energie e competenze nel campo educativo e rilanciando il protagonismo sociopolitico, scommettendo sulla fresca creatività giovanile quale garanzia di futuro”.

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