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Bova Marina, Tito e Nunziella: la “nostra” Africa al servizio dei bimbi e degli ultimi

Le opere di un pediatra in pensione e della moglie insegnante di religione

Nunziella Cocuzza e Tito Squillaci

Per amore e solo per amore hanno lasciato ogni cosa per vivere tra gli ultimi. Reggio Calabria-Africa al servizio dei bambini come volontari. Affiatati e innamorati della vita, corrono tra le piaghe del bisogno per sollevare chi è rimasto impigliato nelle spine della sofferenza. È in questo modo che hanno scelto di vivere e di testimoniare Dio Tito Squillaci e Nunziella Cocuzza, sposati da 34 anni, tre figlie – Maria Olimpia, Delia e Mimmy – e una bellissima nipotina (Sofia). Prima di conoscersi accadde una cosa “strana”: Tito, da studente universitario, faceva il volontario nella parte povera di Messina e Nunziella altrettanto. Poi si incontrarono. Erano andati a salutare un loro sacerdote amico. E proprio lì, il 29 settembre 1982, è nato l’amore. Il dott. Squillaci è un pediatra medico ospedaliero in pensione, con oltre 30 anni di servizio negli ospedali di Melito e Locri, mentre Nunziella è insegnante di religione. Vivono a Bova Marina tra l’affetto della gente.
Tito, impegnato anche nella conservazione delle radici storiche, ama la missione tra i poveri. Appena laureato vola in Africa. Dal 1983 al 1985 è a Kalongo, in Uganda, dove conosce padre Giuseppe Ambrosoli, medico e sacerdote comboniano che sarà proclamato Beato dal Papa nella prossima primavera. «Da lui – racconta emozionato Tito – ho imparato l’umiltà e la pazienza, indispensabili per operare in Africa. È stato un uomo Santo, dedito alla preghiera e al lavoro. Una vita donata per questa terra e per questa gente». Poi il ritorno in Italia, mentre l’amore per Nunziella cresce: a lei, nei 2 anni di missione, scrive 1000 pagine di lettere! Nel 1987 il matrimonio.

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