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Il messaggio dell'arcivescovo Morrone ai reggini: digiunate e Messa di Natale alle ore 20

E il pranzo non consumato sia donato alla Caritas

L’arcivescovo di Reggio-Bova, Fortunato Morrone, ha inviato un messaggio ai fedeli dell'arcidiocesi in vista del Natale, lanciano una proposta. «Per fare memoria credente della nascita, dentro la nostra storia, dell’Autore della vita,  - ha scritto il presule - propongo in libertà alle comunità parrocchiali di anticipare la consueta celebrazione notturna della Santa Messa della notte alle ore 20 e a chi partecipa, se può, di digiunare durante il giorno. L’equivalente del pranzo non consumato propongo sia donato alla Caritas diocesana per una micro realizzazione a vantaggio di chi durante i giorni feriali, costretto al “digiuno”, è posto fuori dagli ambienti umani affettivi, sociali, sanitari, culturali, sportivi. Così, nel condividere in stile sinodale la nostra vita, nella stima e nella collaborazione reciproca, nella condivisione dei nostri beni e del nostro tempo, del nostro “pane”, gusteremo la gioia piena (cfr Gv 15,11). E Gesù, nostra gioia, sia Luce ai nostri passi in questo Suo e nostro santo Natale». Morrone ha ricordato che «esattamente sei mesi fa, con l’ingresso in Cattedrale, mi avete accolto come vostro vescovo per camminare con voi nella comune fede dietro Gesù, nostro unico Maestro e Signore. Ora l’approssimarsi della memoria liturgica del santo Natale, il primo che celebro con voi, mi offre l’occasione propizia, tramite questa mia breve, di entrare nelle vostre famiglie per salutarvi cordialmente come vostro fratello, amico e padre in Cristo Gesù e per augurarvi una vita cristianamente autentica, umanamente bella e buona, gioiosamente attiva e responsabile nel quotidiano famigliare, sociale e pubblico. In questo mio primo semestre episcopale ho avuto la gioia di incontrare molti di voi accogliendovi in episcopio, visitando un congruo numero di comunità parrocchiali e varie associazioni e movimenti ecclesiali in circostanze e occasioni che si sono presentati di volta in volta. I vostri volti, dai piccoli agli adulti, segnati da viva e sincera cordialità, hanno incoraggiato la mia fede in Gesù e favorito, nei primi passi, il mio ministero tra voi».

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