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Reggio, nuova vita al laboratorio del marmo: il carcere riapre il cassetto dei sogni

Quattro detenuti già pronti ad operare grazie alla formazione in sinergia col Rotary

Era stato inaugurato 15 anni fa, il Laboratorio di lavorazione del marmo, ma non era mai partito, restando il grande sogno nel cassetto per direttore dell’Istituto carcerario reggino Calogero Tessitore. Oggi, il tempo si ricongiunge con la storia nella cerimonia che ne sancisce l’apertura ufficiale – con quattro detenuti già pronti ad operare – grazie al fattivo contributo del Rotary Distretto 2102 Calabria che ha permesso la messa in uso dei macchinari abbandonati.
Intensa la pagina di vicinanza con la consegna di targhe ai protagonisti (tra cui la dott. Pellicanò, il dott. Speranza e il dot. Federico per l’Amministrazione penitenziaria), a testimonianza di come le buone idee e pratiche possano costruire circuiti virtuosi sul territorio, quando tra le persone giuste si realizza un sentire comune. Dallo stesso Tessitore ad Antonio Squillace, segretario del Distretto, al governatore Fernando Amendola, fino ai presidenti Domenico Calarco (Parallelo 38) e Sonia Falcone (San Marco Argentano), che esprimono l’orgoglio ed il senso di appartenenza rotariano, alla presenza anche del tesoriere distrettuale Luigi Ielasi e del presidente della Commissione distrettuale progetti Gianfranco Fragomeni. In poco tempo, il cerchio si chiude e schiude nuovi orizzonti di vita e di speranza per il dopo pena.

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