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Dall’Africa a Reggio: due neonati salvati con il laser dalla cecità

Eccezionale intervento al Gom

Non solo​ accoglienza, ma anche tempismo ed efficienza sanitaria nelle storie degli sbarchi di migranti sulle coste calabresi.​ Un delicato intervento laser per il trattamento della retinopatia del pretermine è stato effettuato dal primario di Oculistica​ del grande ospedale metropolitano, prof. Livio Franco su due gemellini​ prematuri venuti alla luce​ nelle scorse settimane a Reggio Calabria da una donna della Nuova Guinea risultati​ affetti​ da retinopatia di terzo grado. La 27enne Mariama si trovava su un barcone con quasi 600 persone che sono state salvate dalla nave “Diciotti”, per poi approdare al porto di Reggio.

«È stato un intervento para chirurgico che ha salvato la vista, obiettivo che non sarebbe stato raggiunto se non si fosse potuto contare su una assistenza neonatologica adeguata», ammette il primario che, con tanto di laser appresso, ha operato​ direttamente nella divisione di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, dove i bimbi sono stati sottoposti ad anestesia e posizionati in una termo culla.​ «Dai controlli sulla retina, si è deciso di intervenire trattandosi in questo caso non di retinopatia fisologica, destinata a regredire naturalmente, ma di una​ situazione patologica per cui non si poteva aspettare», spiega il primario reggino che ha rinnovato la collaborazione con la Neonatologia reggina​ guidata dalla dott. Isabella Mondello. «I piccoli sono nati da taglio cesareo, e uno dei due era anche piccolo per l'età gestazionale,​ effettuato a 30 settimane (con un peso alla nascita inferiore a 1 kg per uno dei due e superiore a 1 kg per l'altro),​ ​ I bambini alla nascita respiravano spontaneamente ma​ ugualmente è stato fornito un sostegno ventilatorio in modalità non invasiva nella prima settimana di vita.

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