Una corona d’alloro è stata posta oggi alla base della lapide che ricorda l’assassinio del maresciallo Pasquale Azzolina, ex comandante della stazione dell’Arma dei carabinieri di Sant'Eufemia d’Aspromonte, barbaramente assassinato 29 anni fa a colpi di pistola durante un controllo. Alla cerimonia di stamattina in contrada 'Ponte Crasta' del comune aspromontano, erano presenti i familiari del sottufficiale ucciso - insignito della medaglia di bronzo al valor militare - autorità civili e militari. A seguire è stata celebrata la Santa Messa officiata dal cappellano militare don Aldo Ripepi e del parroco Don Marco Larosa, nella Chiesa di Sant’Ambrogio.
Anche quest’anno l’Arma dei Carabinieri ha sentito forte il dovere di ricordare con un momento di raccoglimento la memoria del commilitone che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Un ricordo indelebile, un esempio costante nella vita di ogni carabiniere, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del Paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito.
Il 17 giugno del 1996, poco prima di mezzanotte, Azzolina e uno dei carabinieri in servizio, notarono in località 'Ponte Crasta' del comune aspromontano due fratelli di Sant'Eufemia d’Aspromonte da loro conosciuti, intenti a smontare parti meccaniche da una moto-ape incidentata, parcheggiata ai margini della carreggiata. I due ragazzi, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti, accettarono di seguire in caserma i due militari per i successivi controlli ma, all’improvviso, il maggiore dei due estrasse una Beretta cal. 7,65 con cui aprì il fuoco contro il maresciallo Azzolina uccidendolo. Catturati dopo una breve latitanza, i due fratelli furono successivamente condannati a pesanti pene detentive dalla Corte d’Assise di Palmi.
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