Le vicende sportive del Sant’Agata - 48mila metri quadrati, sei campi, spogliatoi, foresteria, strutture diverse - hanno seguito di pari passo le fortune della Reggina 1986. Poi il declino, le problematiche giudiziarie, i sigilli, la curatela fallimentare, il dissequestro parziale. Gli impianti sono “riemersi” dal limbo fra l’altro grazie alla Reggina di Mimmo Praticò, che vi paga l’affitto.
Nel giugno scorso «per la valorizzazione definitiva», la Città Metropolitana, il Comune, la curatela del fallimento della Reggina Calcio-Tribunale di Reggio hanno manifestato l’impegno di redigere e pubblicare un “bando congiunto” per la concessione del centro sportivo per un periodo superiore alla scadenza del 31 dicembre 2020 “nonché per la vendita dei beni materiali e immateriali della Reggina Calcio spa”.
L'articolo completo nell'edizione in edicola della Gazzetta del Sud.
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