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Il momento complicato della Reggina, serve reagire

Salandria

Si scava negli archivi e nella memoria per scoprire se c'è mai stato un momento così nero nella storia della Reggina. E’ stata una settimana da incubo quella che ha preceduto e accompagnato la sfida col Monopoli.

Sicuramente è la fase più delicata della gestione Praticò. Il presidente, amareggiato per le ultime vicissitudini (mancata agibilità del “Granillo” e questione fideiussione) non ha seguito la sua creatura sul neutro di Vibo. Ha preferito restare in sede per sbollire la rabbia. Piove sul bagnato: la squadra ha rimediato la seconda sconfitta in tre partite. Sei gol subiti, solo due realizzati, i numeri sono impietosi. Il “cielo amaranto” è denso di nubi e potrà essere rischiarato solo dai risultati. La famiglia Praticò, sta compiendo ogni sforzo (sul piano economico e su quello organizzativo) per impedire la rottura del “giocattolo”.

La Reggina oggi è sola: non ha più un impianto per allenarsi, non può disporre del "Granillo" per le gare interne, ha un pubblico che si assottiglia sempre più e ogni giorno le arriva una tegola in testa.

Roberto Cevoli torna sul ko col Monopoli: "Quando sbagli completamente un tempo di gara, è difficile sperare di uscire dal campo senza essere fischiati – commenta Cevoli. Io – continua – dico solo che bisogna stare vicini alla squadra, soprattutto in questa fase iniziale, considerata la giovane età della rosa.È vero i due gol praticamente a freddo ci hanno storditi. Sul primo siamo stati bravi a reagire, sul secondo siamo andati completamente in bambola. Paghiamo soprattutto la seconda marcatura del Monopoli che, anziché darci la “sveglia” ci ha tagliato letteralmente le gambe. Voglio sperare – sottolinea Cevoli – che restino episodi isolati anche perchè in questo campionato tutto può accadere fino all’ultimo secondo di gara. Quindi mai darsi per vinti".

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