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Reggio, la rivoluzione dello stadio Granillo: un sogno da realizzare in 180 giorni

Stadio Granillo di Reggio Calabria

In quale arco di tempo potrà essere “rivoluzionata” l'attuale struttura del “Granillo”? Serviranno settimane, mesi, anni per la sua seconda rinascita, dopo quella che - alle soglie del Duemila - consentì alla Reggina di affrontare la prima storica avventura in Serie A? Ecco come alle viste di un nuovo torneo cadetto, il sogno calcistico continua: la dimensione architettonica decisamente futuristica sarà il frutto della capacità economica e dell'inventiva del presidente amaranto Luca Gallo. Obiettivo: fruire 7 giorni su 7 del “Granillo” mediante locali commerciali, sociali, culturali. Comunque, occorreranno circa 180 giorni per completare il nuovo look dell'impianto, una volta redatto il progetto esecutivo e ottenute tutte le approvazioni e le licenze di costruzione. Si potrebbe cominciare anche nel giro di un paio di mesi. Ancora indefiniti i costi del “project financing”. La firma la mette l'azienda romana “Flex Arena” che ha già realizzato pure gli 8.000 posti, smontabili, per gli Internazionali di tennis a Roma.

Due esperti in missione, Riccardo Zampetti e Nicola Di Troia, su invito della stessa Reggina, ieri hanno effettuato un sopralluogo al “Granillo” per un'analisi preliminare tecnica. Tradotto: uno studio di fattibilità. Zampetti: «Qualora soddisfi le esigenze del Comune e della Reggina, noi partecipiamo all'investimento con il Credito Sportivo. L'altra parte è finanziata direttamente dal nostro fondo per mettere a disposizione uno stadio “chiavi in mano” in cui la squadra potrà semplicemente far giocare i propri atleti. Per quanto riguarda, invece, la gestione della struttura, il personale, le attività commerciali, la ristorazione (anche il servizio al posto) è così che noi massimizziamo il ritorno su quest'investimento. Lo facciamo in partecipazione con il club che paga il canone e incomincia a incassare da servizi finora mai utilizzati. Un'entrata importante deriva soprattutto dagli impianti fotovoltaici che noi piazziamo su tutte e quattro le coperture. Per cui l'energia interna del “Granillo” viene prodotta autonomamente».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio

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