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Reggina-Brescia partita a rischio. Toscano lavora sull'aspetto mentale

Mimmo Toscano era stato sollevato dall'incarico

È spossante la marcia di avvicinamento al giro di boa della Serie B. Incombe, preoccupante, l'incubo Covid con una emergenza tornata a minacciare il rinvio delle prossime due giornate. Se ne saprà di più dopo l'assemblea di domani, dove i club si confronteranno e scioglieranno le riserve. Ufficialmente la Reggina dovrebbe andare in campo nel giorno di Santo Stefano, contro il Brescia al “Granillo”.

Lo stop. Nel momento di incertezza, l'unica notizia nuova e sicura in casa amaranto è la squalifica, per un turno, del difensore centrale Thiago Cionek, dopo il rosso rimediato a Como per doppia ammonizione. L'esperto difensore polacco mancherà per la seconda volta consecutiva nel proprio stadio. Era rientrato proprio sabato scorso dopo lo stop già scontato nel match perso dalla sua compagine contro l'Alessandria.

Il percorso. Se il programma dovesse restare confermato, Toscano avrebbe ancora quattro giorni per preparare la sfida alle Rondinelle. La squadra è tornata ad allenarsi ieri al centro sportivo “Sant'Agata”. Il lavoro non manca. Innanzitutto quello mentale. Il tecnico dovrà riuscire ad incidere su più aspetti. Da un lato sbloccare quei calciatori ancora “bloccati”, dall'altro stimolarli ancora sotto l'aspetto della concentrazione e dell'applicazione, affinché si riesca a prolungare il ritmo mantenuto nella sfida di Como, specie nella prima frazione quando l'intensità della Reggina ha messo alle corde i comaschi. Ragionare da squadra e non individualmente: questo aveva chiesto l'allenatore alla vigilia, subito dopo il suo ritorno, e larghi tratti della partita si è visto. Nel finale, con la squadra in inferiorità numerica, gli amaranto hanno serrato i ranghi, con l'aggiunta del sacrificio necessario per uscire indenni, con coraggio, grinta e volontà.

Cinismo. Alla Reggina mancano i gol. Sicuramente quelli di Galabinov, ormai a secco dal 28 ottobre scorso a Perugia: otto partite senza segnare, 805 minuti per l'esattezza. Un peso ingombrante per un bomber. Ma gli amaranto faticano nella fase realizzativa in generale, segnano con troppa poca costanza, hanno interrotto il digiuno a Como ma, per tornare al successo, avranno bisogno di armare le proprie polveri. Questo è un aspetto su cui tecnico e staff si concentreranno maggiormente, lavorando in settimane per arrivare pronti a domenica. Già nell'ultima sfida - a tratti - la squadra ha riempito l'area avversaria con maggiore convinzione e, certamente, con più sostanza: basta analizzare la statistica sui tiri totali effettuati dalla squadra al “Sinigaglia”, ben 23, il triplo di quelli effettuati nella gara persa contro l'Alessandria, più del doppio di quelli di Lecce. Non potrà essere solo una coincidenza.

Una crescita evidente e basilare, bisognerà concretizzare di più. Alzare l'asticella dell'ambizione e degli obiettivi, per ritrovare anche maggiore convinzione nei propri mezzi. In un campionato caratterizzato dall'equilibrio, ma anche dalla prolificità dei reparti offensivi, accrescere i propri numeri realizzativi nelle singole gare diviene essenziale per tornare al successo.

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