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Reggina, una partita dopo l’altra: arrivano le motivazioni del Tfn

Nonostante lo stop con il Brescia gli amaranto restano in zona playoff. «Trascuranza delle regole dell’ordinamento sportivo». Intanto la Figc inizia ad “armonizzare” le proprie normative con quelle dello Stato

Se il campo non sorride, con la Reggina di Inzaghi capace di raccogliere un solo punto contro le ultime due della classe complicando la corsa ai playoff, anche le vicende riguardanti le scadenze non pagate, la ristrutturazione dei debiti, la penalizzazione ed i nuovi possibili deferimenti, sorridono solo a metà al club amaranto. Di positivo c’è che la Federazione, seppur a scoppio ritardato e spinto proprio dal “caso Reggina”, ha iniziato ad “armonizzare” le proprie normative con quelle dello Stato ed in particolare con il “Salva Aziende” andando a modificare due articoli delle Norme organizzative interne (Noif). Col comunicato ufficiale numero 168 del 21 aprile, infatti, vengono inserite proprio nuove misure per quelle società abbiano fatto «ricorso agli istituti di regolazione della crisi o dell’insolvenza previsti al D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019 che presuppongano procedure in continuità aziendale diretta, le società devono depositare la domanda di accesso alla procedura unitamente ad un piano economico-finanziario, asseverato da un soggetto abilitato, da cui risulti la capacità delle società di operare quali entità in funzionamento almeno sino al termine della stagione sportiva in corso. Le suddette società – si legge – continueranno ad essere onerate di tutti gli adempimenti relativi al campionato di competenza, fatto salvo, per l’assolvimento dei debiti, il caso in cui, in esito alla omologazione della competente autorità giudiziaria o con equivalente provvedimento divenuto definitivo, siano stabiliti esplicitamente effetti di esdebitazione».
Sono chiaramente degli interventi normativi che non potranno essere “retroattivi”: dunque un provvedimento che non riguarda direttamente la Reggina, ma si avvicina a quanto è accaduto in questa stagione alla società amaranto. Questo potrebbe essere un fattore decisivo nei ricorsi che il club presenterà alla penalizzazione inflitta dal Tfn sfruttandole a proprio vantaggio nella “difesa” da produrre.
Il Tfn ha reso note le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione di tre punti e alla squalifica dell’amministratore delegato Castaldi (tre mesi). E non sono spiegazioni leggere per la società, anzi, in alcuni passaggi il dispositivo è duro nei confronti del club amaranto, soprattutto nei passaggi che parlano dell’iter di avvio della ristrutturazione debitoria.
Secondo il Tribunale «la società deferita avrebbe dovuto ab origine rappresentare alla autorità giudiziaria di essere soggetta anche all’ordinamento sportivo e alle sue regole. Così non facendo, essa ha indotto l’autorità giudiziaria a considerare quella domanda come proveniente da una società appartenente al solo ordinamento statale, con la conseguenza di aver comportato una trascuranza delle regole dell’ordinamento sportivo e, quindi, di avere - essa società – provocato e causato il “factum principis” successivamente dalla medesima invocato quale esimente”.
Nella vicenda, secondo il Tfn, «è evidente la totale carenza di diligenza nel tentare di evitare l’inadempimento oggi contestato, non essendosi in alcun modo preoccupati per tempo di come affrontare la questione».

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